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L'ubicazione di Guilmi fa pensare ad un insediamento dovuto in primo luogo a ragioni di ordine difensivo: dalla parte più alta del paese, formata da uno strapiombo sulla Valle del Sinello, si domina l'intera vallata fluviale e lo sguardo può vagare sino al mare raggiungendo il litorale vastese. E, in effetti, Guilmi ha le caratteristiche proprie di tutti quei paesi abruzzesi che hanno svolto, nei tardi tempi romani e alto-medioevali il ruolo di «castrum», di roccaforte. Si potrebbe ipotizzare che Guilmi, oltre ad avere una cinta muraria propria, abbia avuto una rocca di avanguardia, una sorta di avamposto, situata sulle pendici del colle ove è ubicato il centro civico odierno, ma in una posizione più arretrata e, quindi, più bassa: Rocca Tripaldi. Nel tardo-medioevo (sec. XIII-XIV) Bartoletti la menziona come rilevante fortezza. Importante fu anche la Chiesa de San Marco Apostolo, donata dal Conte Trasmondo in data 1012, «pro redemptione animae», al monastero cittadino di Santo Stefano della diocesi teatina; successivamnte la ritroveremo fra i Beni della Mensa Vescovile di Chieti in data 1323. Oggi il comune si estende per 56,35 kmq ed è ricco di boschi e pascoli che ne favoriscono l'attività agricola e la pastorizia.