Oggi visitiamo "Parco Naturale del Monte San Bartolo"

Il Parco Naturale del San Bartolo emerge dalle basse spiagge romagnolo marchigiane, come un susseguirsi ondulato di speroni e vallecole che degradano sul mare, qua e là intervallate da pareti a strapiombo. Tali falesie costituiscono un paesaggio marino inusuale per le nostre coste sabbiose, inaspettato e suggestivo per il visitatore.

Alla base della falesia corre una sottile spiaggia di ghiaie e ciottoli risultante dalla demolizione e dal franamento delle pareti sovrastanti; essa era usata in passato come comoda cava di ghiaie e di pietre per pavimentazione, che venivano direttamente caricate sulle barche. I vecchi acciottolati della città di Pesaro e dei borghi del Parco, un tempo, venivano infatti costituiti con queste pietre.
Il Parco presenta aspetti naturali affascinanti, tra questi la fioritura di ginestre odorose, che a maggio ammantano di giallo dorato le pendici dei colli affacciati verso il mare. In inverno, ospita molte specie di uccelli marini;  in primavera particolarmente interessante è la migrazione di rapaci: albanelle, falchi di vari tipi e poiane, ma anche aironi e cicogne, sia la bianca che la nera. Nella stessa stagione, è possibile anche osservare un fenomeno se non raro, poco conosciuto: l' arrivo delle farfalle migratrici come le belle Vanesse, dal mare. La spiaggia ciottolosa, praticamente unica lungo la costa adriatica, presenta una flora e una fauna particolare, con molluschi, crostacei, pesci e altri organismi tipici dei substrati rocciosi.
La storia ha lasciato tracce importanti nel Parco, dagli antichi porti scomparsi, agli scavi archeologici di Colombarone, dove è stata rinvenuta una villa tardo-romana.
La collana degli antichi centri storici di altura, da Santa Marina a Gabicce Monte, domina dall' alto la falesia. Le vie interne dei castelli murati, di forte impronta medioevale, nascondono piccole meraviglie: la piazzetta di Casteldimezzo o il campanile di Fiorenzuola di Focara, la cui porta resta aperta sul vuoto del mare. Molti sono i luoghi della fede e della religiosità popolare: i piccoli cimiteri campestri, il convento di clausura delle Suore Servite, il convento Girolamino del S. Bartolo (che dà il nome all'intero colle), il Santuario di Casteldimezzo. Le bellezze artistiche di questi luoghi (dal Crocifisso di Jacobello del Fiore alle tele del Viviani) preludono alle grandi ville nobiliari della fascia vicina a Pesaro che dalla tardo quattrocentesca Villa Imperiale, con i suoi giardini nascosti e le sue sale affrescate, scendono alla settecentesca Villa Caprile, nota per i suoi giochi d' acqua ed alla adiacente Villa Vittoria risalente al primo 800.
Quì, la natura si è sposata da tempo alla presenza dell' uomo. Il pendio, che scendendo dalla cresta della falesia si allontana dal mare, presenta ricche coltivazioni di piante tipiche mediterranee, come ulivi, viti ed alberi da frutta conservando l' aspetto del paesaggio agricolo tradizionale, con la molteplicità di case coloniche ed il reticolo di strade che le collega. Oggi solo una parte delle case contadine è abitata da coltivatori a tempo pieno ed alcune ospitano attività agrituristiche mentre le strade campestri costituiscono una rete capillare di percorsi verdi, spesso ombreggiati dalle grandi querce della campagna mezzadrile.
Tratto dal sito ufficiale della regione Le Marche -
Parco Naturale del Monte San Bartolo

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