Il Parco Regionale del Matese
è stato istituito il 12 Aprile 2002, per salvaguardare uno
dei più grandi ed importanti massicci di natura calcarea e
dolomitica, presenti nella nostra regione. Si estende per
33.326,53 ettari e costituisce una delle zone di maggiore
interesse naturalistico e ambientale dell Appennino
centro-meridionale caratterizzando, con la configurazione
dei rispettivi versanti, il territorio della Campania - del
quale costituisce il limite orientale della piana dell alto
casertano - ed il territorio molisano individuato dalla
direttrice Benevento - Isernia. Il territorio è ricco di
luoghi selvaggi, popolati da |
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Lupi ed Aquile reali, paesaggi
dolci, con laghi dalle acque azzurre in cui si specchiano le
cime delle montagne, centri storici originali e ottimamente
conservati, tanta storia, fatta anche dei rapporti sempre
tesi tra Romani e Sanniti, prodotti tipici genuini, unici e
saporiti.
Il Parco si estende
lungo l' asse Nord Est-Sud Ovest, che dalle valli dei fiumi
Lete e Sava, corre per circa 50 km fino alla valle del Fiume
Tammaro, in provincia di Benevento. Questo allineamento è
seguito anche dalle principali montagne: i Monti Miletto,
Gallinola e Mutria. Ciò influisce sulle caratteristiche
climatiche del territorio, che, nelle zone in quota,
rappresenta l ultimo baluardo del clima continentale,
mentre le zone più basse, esposte ai venti caldi che
giungono dalle coste mediterranee della Campania, si
caratterizzano per la presenza di paesaggi mediterranei,
fatti di uliveti, leccete, cipressete e macchia
mediterranea. Questa vicinanza geografica di due aree
climatiche diverse ne fa uno dei luoghi più ricchi di
biodiversità dell' Appennino meridionale.
La presenza di
castelli, cinte murarie, torri e borghi fortificati è
caratteristica del paesaggio matesino ed offre al visitatore
un affascinante ambiente ricco di storia.
La maggior parte dei borghi conserva ancora perfettamente l'
antica struttura medievale: le porte di accesso, le mura, la
dimora signorile, le chiese. Uno degli esempi
più significativi è il
castello di Prata, costruito nel XII sec. perfettamente
conservato, con le sue torri cilindriche negli angoli. Esso
è parte integrante di un piccolo borgo ancora parzialmente
racchiuso dalle sue mura e si eleva su un costone roccioso
che degrada verso il fiume Lete. Il Matese rappresenta
perciò un patrimonio di storia, tradizioni e leggende, molte
delle quali vivono tuttora come espressione del folklore
locale, strettamente connesso alla quotidianità della vita
contadina e pastorale.
Situate sopra
alla Diga del Lago di Letino, su due piani paralleli
distanti mediamente 89 metri l' uno dall' altro, troviamo
grotte di indescrivibile bellezza. La galleria superiore si incunea nella
montagna e presenta folta vegetazione e molte piccole
cascate del fiume che precipita verso la Valle del Volturno.
Quella inferiore è scavata nella roccia dalle acque del Lete.
Le grotte non sono ancora attrezzate in modo adeguato e per
la loro visita è oggi necessario servirsi di scale e
corde e farsi accompagnare da una guida. Gli splendidi
fenomeni naturali di queste cavità carsiche, stalattiti,
stalagmiti, marmitte, concrezioni varie, ripagano però
ampiamente della fatica l' escursionista avventuroso.
Il Parco è percorso da una rete di sentieri già segnati e
ben individuabili con la segnaletica, che li rende
facilmente fruibili. Essi si sviluppano in prevalenza sull'
antica rete dei tracciati e dei tratturelli della
transumanza e consentono di ammirare paesaggi incontaminati
di rara bellezza. Passeggiate a cavallo, in mountain bike,
escursioni ipogee, voli in deltaplano o col parapendio,
arrampicate su roccia e ghiaccio, sci di fondo sono le
opportunità che si offrono al turista, oltre ad interessanti
escursioni guidate tra folklore, storia (ricordiamo che
questi sono i luoghi del brigantaggio) e natura.
Tratto dal sito della regione Campania -
Parco regionale del
Matese |