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Piccolo centro abitato posto a circa 835 m s.l.m., si distende in senso appenninico seguendo l’allineamento dei maggiori rilievi che lo delimitano. Sorge su di un modesto altopiano che si affaccia sulla grande pianura di Sulmona in direzione ovest, con alle spalle i rilievi di M. Porrara e Pizzalto. Se fino a poco tempo fa Cansano era noto più come transito per chi si dirigeva verso i centri turistici confinanti di Campo di Giove e di Pescocostanzo, oggi questo paese rivendica un suo ruolo attivo nello scenario turistico grazie agli importantissimi ritrovamenti archeologici. Reperti dell’età del ferro e consistenti resti di fortificazioni preromane (Colle Sant’Angelo e Monte Mitra) testimoniano la presenza dell’uomo nel territorio di Cansano già in epoca arcaica. In particolare le recenti acquisizioni di carattere archeologico in località Tavuto forniscono un quadro sempre più preciso della zona in epoca italica e romana, per le quali, già in precedenza, scoperte sporadiche avevano fornito dati piuttosto incerti. Più d’uno studioso ritiene certo un consistente insediamento longobardo nei pressi del paese attuale, ipotesi suffragata da alcuni toponimi e dal culto di Sant’Angelo, protettore della stirpe longobarda, a cui venne eretta una chiesa intorno al Mille. La più antica attestazione scritta del paese risale al 933; spesso in questi documenti del primo medioevo il nome del “castrum” viene indifferentemente citato come “Canzano” e “Cansano”. Da ricordare anche, per il periodo medievale, il piccolo villaggio di Pacile, sorto sulle rovine dell’insediamento italico di Monte Mitra, attualmente diviso territorialmente tra Pettorano e Cansano. Nei secoli seguenti il piccolo feudo, come la maggior parte di quelli limitrofi, fu dominato e spartito tra varie signorie. Da un’originaria torre di difesa ed avvistamento, sorta nel periodo medievale, si sviluppò un vero e proprio “castrum” e a partire dal XVI secolo ulteriori sviluppi edilizi connotarono definitivamente l’urbanistica del paese.