Capacità ricettiva

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Civitella Alfedena, villaggio a vocazione prevalentemente turistica, clima montano ed aria magnifica, è situata ai piedi di imponenti gruppi montuosi (monte Meta, Greco,Marsicano e Camosciara) a mt 1121 slm, circondato da prati e acque abbondanti. Si è ormai affermato come il migliore esempio di sviluppo turistico nuovo e alternativo: fatto di strutture ricettive collettive e d'uso, al servizio dei turisti e dei visitatori, e collegate con infrastrutture culturali, sportive e ricreative di primordine come: musei, itinerari turistico-naturalistici, sentieri natura, lago, aree faunistiche, impianti sportivi, chiese, manifestazioni leggere ed interpretative, visite guidate, sci escursionismo. Conservazione e sviluppo ecosostenibile hanno avuto un ambìto riconoscimento con "l'Airone d'oro 1988", assegnato alla popolazione tutta per essere stata capace di coniugare, nei fatti, difesa della natura e sviluppo socioeconomico. Queste immagini sono esemplificative della bellezza del paese. Vi invitiamo a visitare personalmente questi splendidi posti e a provare la cortesia tipica dei civitellesi. Durante l'Impero di Augusto, secondo la divisione dell'italia del tempo, Civitella Alfedena era compresa nella Quarta Regione, sotto l'influenza dei Sanniti. Nonostante Civitella Alfedena sia il più antico paese della vallata a tutt'oggi è impossibile risalire con certezza alla data della sua fondazione. Le sue origini vedono Civitella Alfedena come cittadella avanzata, luogo di villeggiatura della importante ed antica città di Alfedena (Auphidena) che fu capitale dei Saraceni, Sanniti Superiori, divisione dell'antico popolo dei Tirreni. Difatti, nei tenimenti di Civitella si rinvennero oggetti vari di antichità, bagno, acquedotto ed ambulacro su costumi saraceni. Lo sviluppo del centro storico nella sua attuale configurazione avvenne nel corso del '700 mentre nell'800 si verificò una discreta espansione nelle strade limitrofe. Dal dodicesimo al diciannovesimo secolo a Civitella Alfedena hanno dominato diverse famiglie di feudatari, succedutesi a seguito di avvenimenti violenti o per vendita delle proprietà: la famiglia dei Di Sangro dal 1154 a 1400, quella dei Cantelmo dal 1400 al 1579, i Ciorla dal 1579 al 1697 ed infine i Della Posta dal 1697 al 1850. Durante le vicissitudini delle famiglie feudali civitellesi molti furono gli avvenimenti ed i fatti che interessarono gli abitanti del paese. Intorno agli anni 1030 - 1060 padre Domenico dei Benedettini, aveva fatto costruire a Roccatramonti un fortilizio per farvi rifugiare gli abitanti della zona durante le continue scorrerie degli uomini armati, che avvenivano regolarmente nella valle. In questo periodo Civitella Alfedena fu completamente abbandonata e rimase spopolata diventando, di conseguenza, feudo rustico di Roccatramonti. La stessa Roccatramonti era stata, in precedenza, feudo rustico di Civitella. Questa fortificazione della quale esistono ancora ruderi fu distrutta nel 1240. Alcuni abitanti terrorizzati e in fuga, sembra circa venti famiglie, scelsero di tornare a vivere a Civitella Alfedena, e un'altra parte, sette famiglie, scelsero un luogo diverso avviando la fondazione di Villetta Barrea, nell'aqmbito del Comune di Barrea che si trova sotto l'egìda del monastero di Sant'Angelo in Barreggio. Il comune di Civitella Alfedena fu per molti anni unito a quello di Barrea, che comprendeva anche Villetta Barrea. Successivamente separatisi da Barrea, i comuni di Civitella e Villetta furono per un certo periodo uniti fino al 1840. Tra il 1647 e il 1648 l'intero Abruzzo fu colpito da una grande carestia, nel corso della quale il prezzo del grano raggiunse 30 carlini la coppa. Nel 1654 vi fu un violentissimo terremoto, gravi furono i danni e molti i morti. Due anni dopo, nel 1656 arrivò anche la peste, che decimò definitivamente la popolazione. Nel 1851 gli abitanti di Civitella erano 713, tra questi la maggioranza era occupata nelle attività agrosilvo-pastorali. L'agricoltura era molto povera e non riusciva neppure ad assicurare, nell'arco dell'intero anno, la normale alimentazione delle persone appartenenti alla famiglia. Abbastanza fiorenti furono invece le attività legate all'industria armentizia.