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Barete rappresenta un comune di piccole dimensioni, ma, a dispetto della sua scarsa consistenza demografica, dispone di una significativa estensione territoriale. Sotto il profilo architettonico, il paese gravita intorno ad un nucleo centrale compatto, protetto dai monti San Lorenzo e Marine, con sei frazioni disposte quasi a raggiera: Tarignano, S. Eusanio, Teora, Colli ,S.Sabino e Basanello. La struttura complessiva di Barete dà un’impressione soltanto apparente di dispersione, poiché Teora, Colli , S.Sabino e Basanello, situati in cima ad una collina, costituiscono un unico insediamento urbano che domina una suggestiva vallata attraversata dal fiume Aterno. A ridosso di Basanello si estende una località chiamata “Foce”, una conca alquanto ampia che nella stagione invernale si trasforma in un piccolo lago, e dove si verifica un singolare fenomeno carsico. Dal punto di vista economico, il sistema produttivo di Barete poggia essenzialmente su attività agricole e zootecniche, con qualche modesto insediamento artigiano. Boschi e stradine di campagna consentono lunghe e salubri passeggiate, e non mancano percorsi più impegnativi per gli appassionati di escursionismo. Barete viene menzionata più volte in diversi documenti, cataloghi e nella cronaca farfense, ed assume il nome di Lavaretum , Lavareta, Lavaretaur, Castyrum Labareti e Capite Amitern. Probabilmente era territorio della prefettura Amiternina e occupato da qualche insediamento, vicus o pagus, a testimonianza del quale rimangono elementi architettonici erratici. Nel IX secolo viene menzionata insieme ad altre terre del contado amiternino usurpate al monastero di Farfa. Ottone II nel 981 con il diploma conferma le terre di proprietà dell’Abbazia di Farfa e tra queste “...in campo Lavareta...” confermate nuovamente nel 999 da Ottone III. In seguito Barete verrà ricordata per la chiesa di San Paolo che insieme alle chiese di Coppito e San Vittorino erediterà la giurisdizione delle terre di Amiterno e avrà privilegi ed esenzioni verso la Diocesi di L’Aquila. Partecipò alla fondazione della città di L’Aquila e a Lavareta sarà intitolata la porta della città in direzione ovest (Roma), la più importante geograficamente e topograficamente, ma anche dal punto di vista architettonico-difensivo. Rimangono tracce murarie di un recinto fortificato, posto in alto, su uno sperone roccioso, sull’asse del centro di Barete; da tale posizione si domina la Valle dell’Aterno da Cagnano Amiterno a L’Aquila.