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Corinaldo appartiene alla provincia di Ancona e dista 50 chilometri da Ancona, capoluogo della omonima provincia. Corinaldo conta 5.170 abitanti (Corinaldesi) e ha una superficie di 48,3 chilometri quadrati per una densità abitativa di 107,04 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 203 metri sopra il livello del mare. Con tutta probabilità la città di Corinaldo è sorta agli inizi del secondo millennio, in seguito al diffuso fenomeno dell’incastellamento. Arroccata tra i fiumi Cesano e Misa, tra Marca di Ancona e Stato di Urbino, diviene ambito avamposto conteso, per la sua posizione strategica, dalle fazioni guelfe e ghibelline in lotta per il potere durante la crisi del sistema feudale e l’avvento delle signorie. Guelfa fino ai primi del ‘300, Corinaldo subisce il fascino e poi la tirannia di un suo nobile concittadino di parte ghibellina, Nicolò Boscareto, vicario imperiale per nomina di Ludovico il Bavaro, e a causa del quale è distrutta dall’esercito pontificio di Innocenzo VI, agli ordini di Galeotto Malatesta, il 18 agosto 1360. Corinaldo viene ricostruita letteralmente ex novo nel 1367, con l’attuale cinta muraria, nella quale figurano elementi fortificativi attribuiti al genio del celeberrimo architetto militare senese Francesco Di Giorgio Martini. Nuove mura, nuovi assedi. Ai Malatesta succedono gli Sforza, e agli Sforza i Della Rovere, con lo spodestato duca di Urbino, Francesco Maria, che tenta nel 1517 di riconquistare Corinaldo e le terre limitrofe sotto il suo diretto dominio.