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Il territorio comunale di Arcevia, prettamente collinare, è posizionato tra la catena montuosa degli Appennini umbro-marchigiani ad ovest, ed il mare Adriatico ad est. Confina con il Comune di San Lorenzo e Pergola (provincia di Pesaro Urbino), ed i comuni di Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, Mergo, Rosora, Montecarotto, Serra de'Conti, Barbara e Castelleone di Suasa. Si estende per Kmq. 126,400 con una popolazione di circa 5.300 abitanti, ed è il 3° Comune della Provincia di Ancona (dopo Fabriano e Sassoferrato) per estensione di superficie. Il Comune è diviso in 18 contrade e si ergono ben nove castelli impiantati nel periodo III e IV portanti lo stesso nome della contrada su cui insistono. Rocca Contrada è il nome medievale di Arcevia. Un monte de la Rocca è ricordato in un documento del 1065, un fundo de la Rocca in altro del 1130 e Rocka de Contrado nel 1147. Questi sono i documenti più antichi noti che attestano l'esistenza di un insediamento probabilmente già fortificato, comunque identificato da una rocca o fortezza, compreso nel comitato di Senigallia, posto sulla sommità del Sasso Cischiano, sulle ultime propaggini dell'Appennino marchigiano. L'atto del 1147 è di particolare interesse perché fornirebbe con l'appartenenza del castello ad un signore di nome Contrado, forse dal germanico Konrad o dalla contrazione di Conte rado, la spiegazione del nome composto Rocca Contrada. Si può comunque ritenere che il primo nucleo abitativo di Arcevia sia sorto durante le invasioni barbariche, per accogliere fuggitivi dalle devastate città romane, oramai in piena decadenza, di Suasa, Ostra e Sena Gallica (Senigallia). Durante la dominazione longobarda questo abitato, per la sua posizione di controllo di importanti vie di comunicazione poste ai margini dei territori bizantini, può aver svolto funzioni di presidio militare. E forse proprio per questa sua posizione strategica Arcevia può essere stata occupata dai Franchi e donata nel 754 da Pipino a papa Stefano II, insieme ad altre località. Ai Franchi viene inoltre attribuita, per antica tradizione, l'intitolazione della chiesa arceviese di San Medardo, santo venerato dal quel popolo, di cui è conservata una preziosa reliquia.Rocca Contrada fu chiamata ufficialmente Arcevia, con il titolo di città, con lettera apostolica del 16 settembre 1817 da papa Pio VII.