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FABRIANO, uno dei comuni più estesi d'Italia con i suoi 269,61 kmq. di superficie, è posta in una pittoresca vallata, circondata da colline, al di là delle quali ergono il monte Fano (mt.889), il monte Maggio (mt.1361), il monte S.Vicino (mt.1479), il monte Cucco (mt.1566) oltre il quale svetta maestoso il monte Catria (mt.1701). Il toponimo, menzionato per la prima volta nella Carta di S. Vittore n. 36 dell'anno 1040, si è prestato a varie interpretazioni, ma gli storici maggiori affermano che il vocabolo "Fabriano" trae origine dalla forma oggettivale del gentilizio "Faberius", proprietario del fondo su cui si eresse la città stessa. E' città dalle origini antichissime. Ritrovamenti presso Vallemontagnana (paleolitico medio), Collegiglioni (paleolitico superiore), Acquatina di Attiggio (neolitico), Vetralla Chiesa di San Lorenzo (villaggio eneolitico) ecc... attestano che il territorio è stato abitato fin dall'Era Preistorica. La storia di Fabriano si perde dunque nel tempo. E' certo, tuttavia, che il primo vero nucleo fabrianese fu dovuto al convergere nella zona delle popolazioni degli antichi Municipi romani di Tuficum e di Attidium e forse, ma solo marginalmente, di Sentinum, spintevi gradualmente, a più ondate ed in un ampio arco di tempo, dalla necessità di sfuggire alle invasioni barbariche abbattutesi a più riprese nella loro città, a cominciare dal 409 d.C. (Goti), 410 (Visigoti) fino al 574 d.C. (Longobardi) e all'896 d.C. (Berengario I). Dalle alture di Castelvecchio (Castrum vetus) e Castelnuovo (castrum novum o Podium), zone in cui i profughi attidiati e tuficani avevano posto il loro primo insediamento, prese il via il graduale ampliamento della città ed accanto alle attività agricole poterono fiorire le prime botteghe artigianali, in particolare verso la zona della Piazza Bassa o del Mercato, che divenne perciò il centro operativo e commerciale della Città. Capofila fu l'Arte dei Fabbri (non è senza motivo che il fabbro è assurto a simbolo della città).