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Il territorio di San Venanzo è stato abitato già in tempi antichissimi come documentano i numerosi reperti sul Monte Peglia, reperti risalenti al Paleolitico che costituiscono le tracce più antiche nell'Italia centrale.Il nome deriva da Venanzio o Venanzo, giovane soldato romano, le cui reliquie sono custodite e venerate nella cattedrale di Camerino. Secondo una leggenda il giovane, transitando a cavallo per l'Umbria e fermatosi sulle pendici del Monte Peglia, non trovando di che dissetare sé e la sua bestia, fece scaturire una polla d'acqua dalla viva roccia con la punta della spada; ma il nome potrebbe derivare anche dalla venanzite, che si trova nelle vicinanze, risulta essere unica nel suo genere.La presenza dell'uomo in questo territorio non subì interruzioni al tempo degli Etruschi. Il nucleo abitativo di San Venanzo risale all'VIII secolo in piena epoca bizantina quando, dopo il passaggio delle spoglie di San Venanzo, martire dalmata, nella zona si incominciò a venerarlo. Nel 1495 la città entrò definitivamente sotto la giurisdizione dei Sette Conservatori della Pace, ovvero della Chiesa, divenendo nel 1929 comune. Le prime notizie del paese risalgono all'epoca Bizantina, all'incirca intorno al secolo VIII. Successivamente, a partire dal secolo XIII, sul luogo pesa incombente il dominio di Orvieto, così come avviene per tutta l'area circostante. Ma è nel periodo medievale che vengono edificate le torri ed i castelli che restano ancora a bella mostra. Al giorno d'oggi molto sviluppato è il settore artigianale, con piccole aziende a carattere famigliare tra le quali spiccano quelle che producono le pavimentazioni con i famosi "Sassi di Assisi".