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Il Monte Argentario è un promontorio che si protende nel Mar Tirreno in corrispondenza delle due isole più meridionali dell'Arcipelago Toscano; l'Isola del Giglio e l'Isola di Giannutri. Anche l'Argentario nasce come isola, ma nel corso dei secoli l'azione congiunta delle correnti marine e del fiume Albegna ha creato due tomboli, il Tombolo di Giannella ed il Tombolo della Feniglia, che hanno unito l'isola alla terra ferma, formando nel contempo la Laguna di Orbetello. Il Monte Argentario raggiunge il punto più alto in corrispondenza di Punta Telegrafo (635 m.) ed è caratterizzato da un territorio completamente montuoso, addolcito unicamente dall'opera dell'uomo che ha creato nel tempo delle terrazze dove si coltiva prevalentemente la vigna. La costa, molto frastagliata, offre cale e calette, prevalentemenete sassose, di notevole bellezza dal punto di vista naturalistico. In questo contesto si inseriscono i due paesi, entrambi a vocazione marinara, che formano il comune di Monte Argentario; rivolto a settentrione si trova Porto Santo Stefano, dove è posto il municipio, mentre Porto Ercole, più piccolo, è rivolto a meridione. Il clima è di tipo mediterraneo, quindi abbastanza mite durante tutto il corso dell'anno, con un notevole aumento dell'umidità nel periodo esitivo.Il promontorio, probabilmente già abitato dagli etruschi, entrò nella proprietà personale della famiglia degli Enobarbi-Domizi che la ottennero come risarcimento delle somme da loro prestate alla repubblica romana durante la seconda guerra punica; da quest'atto probabilmente deriva il nome del monte, in quanto la famiglia era anche nota anche come "degli Argentari" (nell'antica Roma così erano chiamati i prestatori di denaro), da cui il nome "Mons Argentarii". Il monte entrò poi nella dote degli imperatori, finché Costantino nel IV secolo la donò alla chiesa romana. Nel medioevo, anche in conseguenza del minor traffico che si svolgeva sulla via Aurelia e del progressivo impaludamento della Maremma, questi luoghi rimasero a lungo poco abitati. Nel basso medioevo il monte segui le sorti di Orbetello, per cui passò nei domini degli Aldobrandeschi, degli Orsini, di Ladislao re di Napoli e di Siena, per finire poi sotto il dominio degli spagnoli intorno alla metà del 1500. Questi fortificarono pesantemente il monte e i due porti, facendone il perno difensivo dello Stato dei Presidi e riattivando la vita civile di questi luoghi. Sconfitto Napoleone, nel 1815 i possedimenti spagnoli passarono al Granducato di Toscana fino al 1860, quando furono annessi al Regno d'Italia.