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Belvedere (Cosenza) sorge su una collina a 150 metri circa sul livello del mare dal quale dista, in linea d'area, circa 700 metri. Si estende su un territorio di Kmq 37,22 in cui si eleva il monte chiamato MONDEA (alto m 1783) e dal quale sorge il fiume detto SOLEO. A partire dal 1600 viene chiamata Belvedere "marittimo", per distinguerla dall'omonimo centro in provincia di Crotone: è così indicata, infatti, da Girolamo Marafioti nel suo libro "Croniche et antichità di Calabria" pubblicato nel 1601. Il nome Belvedere Marittimo, tuttavia, a quell'epoca, non doveva essere comunemente usato: Giuseppe Petrellis, che scrive nel 1631 (vedi Bibliografia a fine pagina), la chiama semplicemente Belvedere. E' molto probabile che le sue origini risalgano al VIII-X secolo d.c., periodo in cui gli abitanti degli antichi centri costieri (vedere più avanti il legame con l'antica città costiera Blanda) cominciano ad abbandonare le proprie abitazioni per spostarsi in luoghi più interni per assicurarsi una più agevole difesa contro gli attacchi dei Saraceni, provenienti essenzialmente dal nord Africa. Le incursioni dei pirati Saraceni sulle coste e persino nell'entroterra della Calabria, dureranno circa due secoli specialmente dopo la conquista araba della Sicilia iniziata nell'827. Reggio Calabria viene saccheggiata, la prima volta, nel 901 e Cosenza, per fare un altro importante esempio, viene conquistata nel 998 e poi nel 1009. L'ipotesi sulla datazione delle sue origini, comunque, è ben supportata da dati storici e architettonici, tra i quali il più importante è l'anno 1091 scolpito su una pietra ovale posta sul portale della chiesa di Maria SS. del Rosario. Vi è poi la presenza dell'antico Castello fondato da Ruggero il Normanno nel sec. XI, il dato storico che Belvedere è cinta di mura quando nel 1289 viene assediata dal re di Sicilia Giacomo d'Aragona, le due relazioni su frate Daniele Fasanella: la prima del dicembre 1226 ("....F. Daniel Fasanelli de Belviderio..."), l'altra del 27 ottobre 1227 ("....Daniel ex oppido Belvederii..."). La visita al centro storico di Belvedere Marittimo va affrontata con grande spirito critico e di osservazione perchè gli stravolgimenti al vecchio tessuto architettonico sono stati, negli ultimi 40-50 anni talmente tanti e così "martellanti" nel tempo che hanno completamente trasformato gli ultimi resti dell'antico abitato medioevale. Tutto ciò, se da un lato per quelli della generazione passata che vi sono nati e vivono è motivo di grande rimpianto e delusione, dall'altro sono motivo di stimolo e di curiosità per coloro che scelgono Belvedere, ad esempio, come luogo di vacanza. Suggeriamo, pertanto, di visitarlo così, liberamente, senza una meta precisa, per così dire...vagabondando per le sue strade, le sue vie, i suoi vicoli, le sue piazze, le sue chiese, il suo castello, scoprendo da sè i posti più belli, i panorami più suggestivi, magari sforzandosi di immaginare come, un tempo, i cittadini dell'epoca avevano concepito la loro città. Dall'itinerario, tuttavia, non dovrebbero essere esclusi le visite al castello, alle quattro porte medioevali, al crocifisso ligneo conservato nella chiesa omonima, all'altorilievo in marmo d'alabastro posto sul portone principale della chiesa di S.Maria del Popolo.