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Il toponimo Pentone è incerto, probabilmente di origine greca: Panta=Tutto e Oinos=Vigna, cioè “tutto-vigne”, oppure Pente=cinque e Eikona=Icona da cui la contrazione “cinque icona”. Si hanno notizie sicure dell’esistenza di Pantona (attuale Pentone) a partire dal XIII secolo. I padri brasiliani introdussero il culto di San Nicola Vescovo di Mira ed edificarono la Chiesa Matrica. Il Casale di Pentone seguì le sorti della città di Taverna, assunse il titolo di Universitas nel 1632 ed ebbe l’autonomia amministrativa nel 1816. Da segnalare per il particolare interesse artistico la Chiesa Madre che è composta da ampia navata centrale e da due navate laterali con cinque cappelle. L’abside è sormontata da una pala d’altare raffigurante Cristo, la Madonna e San Nicola Vescovo. Il baldacchino in stile gotico è rivestito d’oro zecchino. La chiesa è dotata di un organo a mantice e diverse tele del XVIII e XIX secolo. L’oratorio della Real Confraternita del SS. Rosario, fondata nel 1619, fu eretto a rendimento di grazia per la memorabile vittoria sui Turchi a Lepanto nel 1571. Nella parte bassa del centro storico è ubicata la porta del mezzogiorno, antico ingresso a forma di torre inserito in contesto murario di difesa. Già nelle carte del XVI secolo veniva riportata la contrada Termine dove oggi è situato il Santuario della Vergine SS. delle Grazie (detta del Termine). La tradizione vuole che la Madonna sia apparsa ad una contadinella Maria Madia, dandole il pane per sfamarsi ed un panno per il sudore chiedendole che lì fosse eretto un santuario in suo onore. Il santuario è meta di numerosi pellegrini oltre che sosta per i turisti che proseguono per l’Altopiano Silano. Dalle pendici sgorgano numerose le sorgenti come ad esempio Carbasile e le Tre fontane. La vegetazione prevalente è costituita da castagni, ulivi, querce, lecci e pini.