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Marcellinara, chiamata dal Barrio "Marinara", forma dialettale tuttora rimasta, si trova sulla SS. 19 Dir. delle Calabrie, antica strada consolare, unico collegamento allora esistente tra Catanzaro e Napoli. Nel passato era un nodo stradale di grande importanza, ora con la superstrada dei Due Mari il traffico si è spostato, ma, il paese rimane sempre facilmente accessibile. Lo sarà ancora di più quando sarà realizzata la strada a scorrimento veloce, già progettata e finanziata dalla Comunità Europea, che partendo dallo svincolo di Marcellinara, lungo il fiume Amato, collegherà i paesi montani fino a Coraci - Colosimi per poi congiungersi all’autostrada Salerno - Reggio Calabria. L’abitato, sorto su di un colle tra il bacino dell’Amato e del Corace, degradante verso l’istmo di Catanzaro, è a 337 m. sul livello del mare e dista 15 km. dal capoluogo. Lorenzo Giustiniani nel Dizionario del 1802 scrive: "Marcellinara, terra in Calabria ulteriore, compresa nella diocesi di Nicastro. E’ situata in un luogo di poca buon aria, ma il terreno e molto fertile in grano. granone, legumi, lino, vino, olio, e i gelsi vi allignano assai bene, per cui si fa molta industria di seta. Vi è un bosco di circa 6 miglia, trovandosi della caccia di quadrupedi e di volatili... La tassa del 1532 fu di fuochi 65, del 1545 di 66. Vi nasce un’erba, che chiamano "Stilla"molto atta all’ingrasso degli animali, e più miniere di gesso ancor vi si trovano. Si possiede dalla famiglia Sanseverino di Catanzaro". Una tradizione vuole che Marcellinara sia stata fondata durante la guerra dei vespri siciliani. Proprio questa è la domanda fondamentale vorremo dare una risposta: quando è stata fondata Marcellinara? Il buon D. Adelchi Bevacqua ci rispondeva con il suo appunto che bisogna tenere in considerazione: "l’origine. di Marcellinara è oscura. ma certamente Antica". Un’altra tradizione vuole che distrutta Omelea, antico nome del paese, i superstiti costruirono l’abitato chiamandolo "Marcellus in ara", ossia Marcello sacrificato sull’altare, donde Marcellinara in onore e a ricordo del martirio del suddetto vescovo. (Da un vecchio manoscritto senza data). Quando è avvenuto? Di quale vescovo si tratta? A questo punto credo opportuno fare un accenno brevissimo alla Calabria in generale e alla Piana Lametina in particolare, perché le vicende o addirittura le origini dei paesi collinari che si affacciano sul lametino sono strettamente collegate con la sua storia. Alcuni storici sono d’accordo nel ritenere che i primi popoli che si stabilirono in Grecia e in Italia erano gli Ario-Pelasgi che provenivano dall’Asia Minore; in Grecia divennero gli Elleni. nella Calabria meridione gli Itali. Nella Calabria superiore si stabilirono i Brettiì donde il nome Bruzio dato a tutta la Calabria, mentre tutta la penisola prese il nome Italia sostituendo gli altri: Enotria, Esperia. Ausonia. Gli ario-pelasgi furono molto attivi nel commercio e, per le opere lasciate, dimostrarono una certa cultura.