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Gasperina sorge su un’amena collina che si affaccia sulla costa jonica della Calabria; la collocazione geografica del paese è felicissima; dal suo abitato e dalle sue campagne si può godere la vista di panorami stupendi verso sud in direzione della provincia di Reggio Calabria fino a punta Stilo e verso nord si abbraccia tutto il golfo di Squillace e il tratto successivo di costa verso Crotone. Dal punto di vista storico, non vi sono notizie certe sulla fondazione di Gasperina; è da ritenersi, tuttavia, che il primo nucleo dell’abitato sia sorto intorno ai secoli VII-VIII d.C. ad opera di popolazioni rivierasche che, per sfuggire alle incursioni dei pirati saraceni, si spostarono dal litorale trovando rifugio nelle parti più nascoste delle prospicienti colline dalle quali era più facile scorgere il nemico, senza essere visti e, quindi, provvedere alla difesa. Le prime notizie certe risalgono all’epoca normanna e al conte Ruggero che, affascinato dalla personalità di San Brunone di Colonia, indusse questi a fondare l’eremo di Santo Stefano del Bosco, dotandolo di ricche ed estese donazioni, tra cui il casale di “Gasparrina”. Da quel momento la storia di Gasperina si lega indissolubilmente a quella della Certosa di Serra San Bruno e, per secoli, ne seguirà le vicende. Fatto di certa importanza fu la costruzione del Monastero di S. Giacomo detto anche “Grancia di Sant’Anna”, dal nome della collina sulla quale fu eretto, al limite del confine dei territori di Montauro e Gasperina. Le disposizioni del Conte Ruggero furono poi rinnovate dagli altri sovrani normanni, dagli Svevi e poi ancora da Carlo V d’Asburgo e da Carlo II di Spagna. La storia di Gasperina si intreccia, per altri versi, con quella del Principato di Squillace. Infatti, nel 1497, la comunità di Gasperina finì, insieme a tanti altri casali, sotto la potestà di Goffredo Borgia della casata di Papa Alessandro VI e sposo di Sancia, figlia di Alfonso II. Dopo alterne vicende e dopo il catastrofico terremoto del 1783, l’immensa proprietà del monastero venne incamerata dal governo dell’epoca e in seguito, nel 1819, ceduta a vari acquirenti. In anni ancora successivi la comunità di Gasperina, divenuta autonoma, in virtù dell’antico prestigio e forte dei suoi valori spirituali e morali, quale sede naturale di incontri, traffici, commerci, attività artigianali e rurali, diviene Capitale di Mandamento ed è sede di numerosi uffici periferici dello Stato (Giustizia con la Pretura, Finanza, Lavoro, Difesa con la Leva, ecc.) In epoche recenti, Gasperina ha seguito le vicende che, dal punto di vista politico, sociale, economico, hanno caratterizzato tutto il Mezzogiorno d’Italia: crisi, emigrazione massiccia, spopolamento. Pur tuttavia tanti suoi figli si sono fatti onore nei vari campi della cultura, della scienza, delle attività socio-economiche. L’auspicio che tutti i suoi abitanti possono e debbono fare è che Gasperina ritrovi il concorde contributo delle sue forze migliori, per quel rilancio sociale, economico, culturale, per costruire quell’avvenire di sempre maggior progresso e civiltà che sicuramente essa merita.