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Situato su un colle tra la provincia di Matera e quella di Potenza. Il suo nome deriva da Trigarium (maneggio per cavalli). Le sue origini risalgono all’849 quando Tricarico fu roccaforte longobarda, inclusa nel sistema difensivo del gastaldato di Salerno. Divenne contea nel 1048 con l’occupazione normanna, acquistando così la fisionomia di Kastron ( città fortificata) circondata da cinta muraria con varie porte: Porta Fontana, Porta Rabatana, Porta Monte, Porta Saracina. Appartenne a diversi signori, tra cui il principe di Bisignano Nicolò Berardino, Francesco Pignatelli, Alessandro Ferraro, Ruggiero Sanseverino, Francesco Sforza ed infine nel 1531 a Ippolito Revertera, duca di Salandra. Nel 968 il patriarca di Costantinopoli fondò a TRICARICO la sede vescovile, suffruganea di Otranto, di rito greco. Nel 1060 con l’occupazione da parte dei Normanni, la chiesa passò al rito latino, suffruganea di Acerenza. La diocesi, col passare dei secoli si arricchì di numerosi conventi domenicani, benedettini, francescani e carmelitani, che furono centri promontori di cultura. Nel paese di grande interesse artistico è la Cattedrale di Santa Maria Assunta costruita nel 1061 da Roberto il Guiscardo, fu ristrutturata nel 1600 e 1700 dai vescovi Settimio Robertis, Pierluigi Carafa e da Antonio Del Plato; caratteristico della Cattedrale è il portale in pietra del 1707. Presso piazza Garibaldi si trova il convento di San Francesco, uno dei più antichi della regione, sede dei Conventuali fino alla fine dell’8OO. Fu fondato da Tommaso Sanseverino conte di Marsico e di Tricarico e da sua moglie Sveva: nel 1314 parte del convento fu rimaneggiato e parte demolito, mentre la chiesa fu ristrutturata prima nel 1822 e nuovamente in seguito al terremoto nel 1980; 1a chiesa ha un portale durazzesco, l’interno è a navata centrale con pitture murali del XVI sec. e conserva un cono ligneo opera del frate Antonio da Tricario del 1826. Anche il convento ha il portale in pietra e stemma con iscrizione “Hoc Opus Fieri Fecit Communitas Tricaricensis”. Antico è anche il convento di Sant’Antonio del 1400 eretto da Gerolamo Sanseverino, principe di Bisignano. Dopo l’abbandono a fine 1800, il convento è stato affidato all’amministrazione comunale che lo ha trasformato in Casa Madre delle Discepole di Gesù Eucaristico; nel 1926 è stata trasformata in casa di riposo per poveri ed anziani ad opera del sacerdote don Pancrazio Toscano. L’antico convento ha un portate durazzesco e chiostro con affreschi del 1600. Nella piazzetta dell’Episcopio si trova un pozzo seicentesco con parapetto ottagonale e con iscrizione e stemma episcopale di P.L. Carafa; qui sorge anche il palazzo vescovile con portale in pietra del l600. Il castello normanno costruito, probabilmente nei secoli IX-X, come roccaforte con torre cilindrica, si erge nel punto più alto del paese raggiungendo i 27 metri di altezza. Il castello nel 1333 divenne sede di un monastero di suore di clausura, fondato da Sveva, contessa di TRICARICO. Il monastero fu soppresso nel 1360 e nel 1930 divenne sede del convento delle discepole di Gesù Eucaristico, che attraverso le scuole da loro cestite oggi svolgono attività educativa. TRICARIC0 è costellato da palazzi di grande valore artistico fra cui palazzo Aragiusto, con portale del 1400, palazzo Pignatelli di notevole pregio architettonico, palazzo Carafa, palazzo Putignani, palazzo Cristallo. Il palazzo Vescovile è caratterizzato da un portale pietra del 1600 ed è sormontato da una statua della Madonna. Paese natio del poeta contadino Rocco Scotellaro autore di “Contadini del sud” e di “L’uva puttanella”, figura e simbolo del rinnovamento politico e culturale del meridione. Nei dintorni è possibile fare escursioni in località “Tre Cancelli” area attrezzata di giochi e strutture per pic-nic, circondato dal verde dei boschi di querce e farnetto. Non molto lontano è il Santuario di Santa Maria delle Fonti, dove la prima domenica di maggio si svolge la festa. Poco distante si trova la Civita, ultimi resti di abitazioni di un antico centro lucano; nella frazione Calle sono visibili i resti di una villa romana. Le attività prevalenti del paese sono l’agricoltura e l’allevamento, a loro sono legate le aziende per la trasformazione dei prodotti agro-alimentari. Sviluppato è anche l’artigianato del legno. Di antica tradizione è il carnevale Tricaricese, che ha inizio al mattino del 17 gennaio, giorno in cui giovani vestiti da “vacche e da tori” sfilano per le strade del paese. L’ultimo giorno di carnevale durante la sfilata partecipano anche i personaggi del “Conte e della Contessa” di carnevale e di “Quurem” (moglie di carnevale).