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Dell'antico castello, probabilmente del sec.XIII, rimangono, in alto sul paese, parte delle torri laterali ed un tratto delle mura. Nella chiesa annessa all'ex-convento dei Francescani (sec.XIII) vi sono i resti di un interessante coro ligneo del sec.XVII. Sussistono in località Santa Barbara, su un'alta rupe, i ruderi della chiesa di S.Maria della Pietra (sec.XV). In località le Vigne, nel 1936, è venuto in luce il pavimento mosaicato di una villa di età romana. In contrada Valloni (870 m), a notevole profondità, sono state individuate tracce di un abitato di età romana e di antichità precedenti. Patria di Ferdinando Cassani, autore delle "Questiones medicae" edite in Venezia nel 1564, e di Giambattista Verri, medico e filosofo vissuto nel XVII secolo. Nota per il suo santuario, per i suoi musici e per le antiche scuole artigiane di liuti e di arpe, questa cittadina si distinse nella resistenza borbonica contro i francesi scesi alla conquista del Regno di Napoli. Feroci le rappresaglie dei vincitori: al massacro dei suoi difensori costretti alla resa il17 agosto del 1806, seguì, a distanza di qualche giorno. la punizione decretata dal vincitore. Il 22 agosto, per ordine del Comandante della colonna mobile di Basilicata, cinquantasette giovani viggianesi vennero fucilati. L'ordine fu tassativo: ogni cento abitanti (Viggiano ne contava 5669) uno doveva pagare con la vita. È', questa di Viggiano, una delle tante rappresaglie ordinate dai francesi in Italia meridionale e che la storiografia ufficale continua ad ignorare.