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Venosa sorge su uno sperone di origine vulcanica formatasi dalla ramificazione di due valloni: la vita vi fiorì già nel Paleolitico Inferiore. Nel 291 a.C. inizia la fase di romanizzazione e, con il prolungamento fino Venosa della Via Appia (Regina Viarum 190 a.C.), la città gode dello stato privilegiato di municipium; nel 65 a.C. si registra la nascita del poeta Quinto Orazio Flacco. In età tardo-antica e paleocristiana, Venosa subisce ripetute incursioni ostrogote e saracene; stimoli culturali provengono da bizantini e longobardi. Nel contempo la città ospita una intraprendente e ben tollerata comunità ebraica. Fu allodium degli Altavilla, dinastia normanna che diede vita al primo regno unitario nell'Italia meridionale. Qui nacque Manfredi Lancia Hohenstaufen figlio naturale di Federico II. I nobili D'Angiò, i Del Balzo Orsini, gli Aragonesi, i Gesualdo, i Ludovisi ed i Caracciolo, si avvicendarono nel governo di Venosa ed arricchirono le pagine della sua storia, di varie sfaccettature culturali. Venosa custodisce nei vari siti archeologici, testimonianze tangibili delle evoluzioni culturali succedutesi nel corso dei secoli e la sua storia è permeata delle vicende salienti della storia lucana. - Attrazioni locali - Castello Del Balzo Orsini: La poderosa costruzione, che fu polo militare con Pirro Del Balzo, diventa convivio artistico con il Principe Carlo Gesualdo; le sale del Castello riecheggiano ancora dei suoi madrigali. All'interno è allestito il Museo Archeologico Nazionale e la Mostra di Preistoria. - Centro storico, un profondo viaggio nella memoria attraverso: la casa natale e la piazza dedicata a Quinto Orazio Flacco, la fontana angioina di Messer Oto, il Quartiere San Martino, il Gravattone e la Cattedrale a croce egizia con archi ogivali e imponente arco trionfale. - Parco Archeologico: Ricca di vestigia, l'area presenta il repertorio figurativo dell'architettura classica. Ne danno testimonianza: anfiteatro, domus, decumani, termo romane di epoca imperiale, basilica paleocristiana. La Splendida Civitas Venosinorum è testimoniata dall' Incompiuta, museo a cielo aperto di epigrafia romana. Colta reinterpretazione dei modelli francesi, fonde insieme elementi epigrafici di altre epoche e culture: ebraica, longobarda e normanna. " il fascino del non realizzato". - Abbazia della SS. Trinità: Capolavoro dell'architettura benedettina; opera straordinaria di sintesi nel panorama delle vicende artistiche di Venosa. La successione a rientranze delle facciate, scandisce le diverse epoche storiche. Tra pilastri affrescati, emergono solenni, le tombe normanne degli Altavilla. - Parco Paleolitico: Museo in "situ" di Preistoria (unico in Europa), presenta fossili animali, umani e litici che documentano la presenza dell'homo erectus nel territorio di Venosa.