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San Fele ebbe origine nel 969 dell'Era Cristiana e non sorse come centro abitato ma come Castello-Fortezza contro gli assedi Bizantini. Al castello fu dato il nome augurale S.Felice perchè i primi costruttori erano di Venosa, città che si gloria della protezione di S.Felice, vescovo africano di Teberi. Dell'antico castello, oggi non restano che pochi ruderi. L'ideatore e fondatore del castello fu Ottone I di Sassonia. Dopo 70 anni dall'origine del Castello-Fortezza sorsero le prime case del centro abitato, lungo le mura perimetrali della roccaforte. Nel 1036 alcuni ribelli al grande feudatario di Milano furono rinchiusi nelle celle del Castello di S.Fele. Dopo due anni di prigionia, una volta liberi, diedero origine ai primi focolai domestici, sposandosi con le donne della vicina Valle di Vitalba. All'epoca della terza crociata San Fele era una Baronia che valeva 20 once d'oro e dipendeva dalla contea di Laviano. I secoli dal 1100 al 1500 videro San Fele ed il suo ottagonale maniero, come punto strategico per tutta la Valle di Vitalba per la sua impenetrabile posizione. I signori, che di volta in volta si avvicendarono all'ambito possesso del feudo, godevano dei favori dei re di quel tempo. Infatti il castello venne ampliato più volte, prima nel 1240 per ordine di Federico II e successivamente sotto il dominio di Carlo D'Angiò nel 1270. Nel 1438 gli stravolgimenti avvenuti dopo la morte di re Carlo portarono purtroppo alla distruzione del castello ad opera di Antonio Caldaro. A metà del 1700 tutto il sud si trovò sotto la dominazione Borbonica che durò 126 anni. Le condizioni di vita della popolazione erano misere e a San Fele si osservavano ancora norme particolari concesse dai feudatari. Da questo periodo la cittadina di San Fele ha seguito un po' tutte le vicende della storia italiana, fortemente dimezzata dall'emigrazione e sconvolte dalle frane e dal disastroso terremoto degli anni ottanta.