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Il comune di Grumento Nova, nell'Alta Val d'Agri, dall'alto dei suoi 771 metri domina il fondovalle solcato dal fiumi Agri e dal torrente Sciàura ove sorgeva l'antica Grumentum. Il suo territorio si estende per 66,17 kmq e confina a Nord con Marsicovetere e Viggiano, a est con Montemurro e Spinoso, a sud con Sarconi e Moliterno e a ovest con Tramutola, ed è al quarto posto per estensione tra i comuni dell'Alta Val d'Agri. La vasta pianura che circonda l'abitato, attorniata da rilievi, testimonia la sua lontana origine lacustre, in cui sono stati rinvenuti resti fossili di animali. Non a caso, tra le curiosità rinvennero zanne di elefanti che alcuni attribuirono all'esercito d'Annibale. La superficie attuale del comune di Grumento Nova si suddivide in colture di vigneti, oliveti, pascolo, seminativo, bosco ceduo e di alto fusto. Un notevole contributo per l'erario comunale è stato sempre costituito dalla superficie boschiva. Per quanto riguarda l'orografia le cime emergenti sono dell'Aquila e Monte Castello. L'attuale borgo, in origine Saponara (il nome di Grumento Nova gli fu attribuito nel 1932), sorse attorno all'anno 1000, quale luogo di rifugio dalle invasioni saracene che distrussero la vicina Grumentum; fu Feudo dei Normanni intorno al 1060 con Roberto d'Altavilla Conte di Montescaglioso. In epoca Sveva fu sotto il dominio dei Fasanella , a cui fu confiscato da Federico II; successivamente fu restituito da Carlo I d'Angiò alla famiglia dei Sanseverino, precisamente a Ruggero Sanseverino, Conte di Marsico. Dal 1267 al 1806 con i Sanseverino il Feudo conobbe periodi di grande splendore ma anche di decadenza. Dopo la Feudalità, Tommaso di Fasanella, Signore di Saponara, fu nominato da Giuseppe Bonaparte ministro del Regno di Napoli. Partecipò attivamente ai moti liberali del 1820-1821 con Gherardo Ceramelli, del 1848 con Antonio De Cilla e all'attività Mazziniana con Giulio Cesare Giliberti. Nel 1807, ma ancor più nel 1857 Saponara subì la stessa crudele sorte di tutti gli altri comuni della Val d'Agri a causa del sisma che rase al suolo l'intero abitato: rovinò case, palazzi, torri, chiese e campanili, compreso il Castello dei Sanseverino che fu per metà abbattuto. Ingenti danni si ebbero anche con il terremoto del 1980, i cui segni sono ancora riscontrabili nella parte antica dell'abitato come potrete notare attraverso le foto del Tour: in giro per Grumento Nova.