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I romani, cresciuti in potenza, ad uno ad uno soggiogarono i popoli vicini e vennero anche a contatto con quello della nostra regione. Spesso furono alleati, il più delle volte furono nemici acerrimi, nel 280 A. C. i lucani, alleati con Taranto, contribuirono validamente alla famosa vittoria di Eraclea riportata da Pirro contro Roma, ma, partito il Re dell'Epiro, i lucani rimasero esposti alle rappresaglie romane e, nonostante il loro indiscusso valore, vennero più volte sconfitti. L'anonimo cronista, di cui parlammo nella precedente pubblicazione «Sotto l'Arco di Eros», ritiene che uno degli scontri più sanguinosi tra i romani e i lucani avvenne nel "tirritorio di Genzano", sulla sinistra del Bradano, in contrada Mattina. Tale affermazione é avvalorata dalle numerose tombe con scheletri e armi, rinvenute in quelle campagne dai nostri agricoltori, tombe appartenenti ai soldati romani seppelliti colà durante gli ultimi combattimenti che soggiogarono i bellicosi lucani, ma dopo Canne i lucani, vinti ma non domi, ripresero le armi e si allearono con Annibale. Proprio in agro di Genzano, nei pressi del Basentello, ebbe inizio il famoso rastrellamento delle sbandate legioni romane in rotta verso Venosa per la Via Numicia che dal borgo Silvium (Guaragnone) (1) menava a quella città (2). Distrutta Cartagine, Roma restò assoluta signora dell'Italia e anche molte città della Lucania furono ridotte a Prefetture di Roma. In conseguenza della guerra civile, nella quale la nostra Regione si buttò per salvarsi, ottenne il diritto della cittadinanza romana e definitivamente depose le armi. Nella prima metà del secondo dell'era volgare sotto l'imperatore Adriano, avvenne la prima circoscrizione territoriale e nel 238 la Lucania divenne una Provincia romana. Tramontata la potenza di Roma, la Lucania subì, come il resto dell'Italia, le devastazioni dei barbari, così la prosperità, lo splendore della nostra Regione tramontò, Genzano subì le dolorose vicende della Regione. Ingrandito dai Longobardi, nel 589 fece parte del nuovo stato di Benevento. Sotto i Longobardi non furono mantenute le esistenti circoscrizioni provinciali, sorsero invece i Ducati, con le minori circoscrizioni, Castaldati, Contee, ecc. Tra l'849 e l'851 il nostro Borgo passò, con, metà del Castaldato di Acerenza (Melfi, Venosa, Forenza, Spinazzola, Gravina) a Siconolfo dopo la sconfitta dei Saraceni e in conseguenza della suddivisione dei Ducato di Benevento per ordine dell'Imperatore Ludovico.