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La provincia di Cremona si distende nella fertile pianura lombarda chiusa entro un perimetro limitato dal corso del fiume Po, che ne segna il confine meridionale, dell'Adda e dell'Oglio. Storicamente e morfologicamente il territorio risulta diviso in tre grandi aree aventi come centri il capoluogo, Crema e Casalmaggiore. La presenza umana vi è documentata già nel Paleolitico superiore (12000-10000 a.C.), ma è solo dal Neolitico inferiore (4000-3500 a.C.) che abbiamo insediamenti stabili. La fondazione di Cremona avvenuta ad opera dei Romani nel 218 a. C. in una zona abitata dai Galli Cenomani costituì nell'area un perno fondamentale per il popolamento delle fertilissime campagne, assegnate ai coloni mediante una centuriazione le cui tracce sono ancora chiaramente leggibili sul territorio, e per la costituzione di una rete viaria e commerciale. Dopo la seconda guerra punica Cremona diventò un centro di grande sviluppo economico e commerciale raggiungendo un notevole livello culturale ed artistico. Con la guerra civile fra Vitellio e Vespasiano la città, nel 69 d.C., venne distrutta e nonostante la celere ricostruzione subì un certo ridimensionamento della sua importanza. Nei secoli successivi iniziò una lenta decadenza che si concluse nel 603 con l'invasione longobarda. Nel 1098 la città si costituì in libero Comune, raggiungendo una notevole floridezza grazie allo sviluppo del commercio fluviale. Dopo un lungo periodo di adesione alla politica di Federico Barbarossa nel 1167 entrò a far parte della Lega lombarda partecipando alla battaglia di Legnano del 1176; tornata successivamente fedele alla causa imperiale garantì il suo appoggio a Federico II che vi risiedette a lungo con la sua corte durante la lotta con i comuni padani. Il complesso dei monumenti che compongono la piazza del Comune sono la superba testimonianza dell'importanza politica ed economica della Cremona medioevale. Nel 1334, con la conquista da parte dei Visconti, Cremona entrò a far parte del Ducato di Milano condividendone le sorti anche durante la dominazione spagnola, austriaca, napoleonica, fino all'Unità d'Italia. Nel 1441 vi furono celebrate le nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, che ne favorì il rinnovamento culturale ed artistico. Iniziò così la grande stagione rinascimentale della città che si prolungò nel Cinquecento con una raffinata scuola pittorica locale ad opera di artisti quali Bembo, Boccaccio Boccaccino ed i fratelli Campi. Nel 1567 nasceva a Cremona il grande musicista Claudio Monteverdi dando così inizio ad una lunga tradizione musicale ancora oggi viva, ma che raggiunse la sua massima fioritura nei secoli XVII e XVIII con l'insuperabile produzione liutaria di Andrea e Nicolò Amati, di Giuseppe Guarneri e del sommo Antonio Stradivari. La lunga dominazione spagnola, a cui seguì quella austriaca, coincise con la massiccia conversione degli investimenti locali in beni fondiari e diede origine alla attuale condizione socio-economica della città che si presenta come un centro agricolo-industriale di medie proporzioni, immerso nella pianura coltivata a cereali e foraggio, con un selezionato allevamento bovino che alimenta numerose industrie casearie.