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Ladispoli è un comune di 35.895 abitanti della provincia di Roma. Sul luogo era sorta l'antica Alsium, porto della città etrusca di Caere (Cerveteri), e più tardi colonia romana, citata da Cicerone. Alsium venne distrutta nel VI secolo dopo essere stata posta in assedio da Totila nel corso della guerra greco-gotica. Vi sorse quindi il castello di Palo, il cui nome deriva forse dalle paludi (palus) dei dintorni. Il castello fu feudo degli Orsini e venne acquistato nel 1693 dagli Odescalchi; passò quindi per vendita al duca Grillo di Genova e al marchese Carlo Loffredo di Treviso, per tornare quindi ancora agli Odescalchi nel 1870. Nel 1884 Livio Odescalchi fece donazione del possedimento di Palo al figlio secondogenito, Ladislao, che prese residenza nel castello. Intorno a questo era cresciuto un piccolo borgo e per allontanarne gli abitanti e i villeggianti, il principe Odescalchi fondò nel 1888 la cittadina che da lui prese il nome, in una striscia di terreno tra i torrenti Vaccina e Sanguinara. Il tracciato fu opera dell'ingegnere Vittorio Cantoni. La cittadina è suddivisa nei quartieri del "Centro - Miami", di "Caerevetus", di "Cerreto" e di "San Nicola - Monteroni". Nel territorio si trovano le due necropoli etrusche di "Monteroni" (tombe a tumulo, riferibili probabilmente alla città di Alsium e databili tra il VII e il V secolo a.C., in maggioranza oggi scomparse) e di "Vaccina" (comprendente circa 60 tombe scavate nella roccia (VII-VI secolo a.C., probabilmente pertinenti ad un insediamento dipendente da Caere sorto sulla foce del fosso Vaccina, o Caeretanus amnis). Nel territorio erano sorte anche numerose altre ville antiche, di alcune delle quali sono stati rinvenuti cospicui resti ("villa di Pompeo" nella frazione di Marina di San Nicola, "villa della Posta Vecchia", "villa della Grottaccia", villa di "Vaccina", "villa di Marina di Palo", nei cui pressi si trovano anche le vestigia di una cisterna e di un monumento funerario, ). Al 1132 risale la prima fondazione del castello di Palo, ricostruito nelle forme attuali nel [XVI secolo]. Nel XIII secolo un altro insediamento fortificato ("Castrum Statua") era sorto su un'antica stazione di posta romana sulla via Aurelia, presso i resti di un ponte sul fosso Cupino. Il "Castellaccio" è un raro esempio di casale fortificato costruito nel XIV secolo sul percorso della via Aurelia. Sempre nel Cinquecento venne ristrutturata dal cardinale Flavio Orsini anche la "torre Flavia", una delle torri di avvistamento che faceva parte di un sistema difensivo contro i Saraceni comprendente 61 torri voluto dal governo pontificio lungo tutta la costa laziale. Danneggiata dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e immersa nel mare a causa dell'erosione della costa, fu protetta negli anni '70 da una diga di pietra. Sono presenti inoltre l'oasi faunistica di Palo, nata nel 1980 su un'area privata di proprietà dei principi Odescalchi e gestita dal WWF, e l'oasi della palude di Torre Flavia, riconosciuta "monumento naturale regionale" e dichiarata "zona speciale protetta", in gestione alla Provincia.