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San Cesario sul Panaro è un comune di 5.294 abitanti della provincia di Modena. Il territorio comunale di San Cesario s/P. è situato nell’alta pianura modenese, sulla destra idrografica del fiume Panaro, che ne determina il confine ovest; si presenta allungato in senso nord-sud. Confina con il Comune di Spilamberto e Modena a ovest, con il Comune di Castelfranco Emilia a est e a nord e con il Comune di Savignano s/P. a sud.Che il territorio di San Cesario sia stato abitato fin dalle più lontane epoche preistoriche è testimoniato dai numerosi ritrovamenti archeologici che si sono susseguiti nel corso degli anni: indubbiamente il clima favorevole, la presenza del fiume Panaro, la possibilità di coltivare hanno da sempre richiamato insediamenti umani. Il rinvenimento di resti di capanne di età neolitica, di una necropoli eneolitica, di un villaggio terramaricolo, di reperti della cultura villanoviana e della civiltà etrusca, di monete e tombe galliche, di fondamenta di ville romane e infine di pozzi-ripostiglio del tardo impero romano, stanno a dimostrare la presenza continua dell’uomo dal quinto o sesto millennio avanti Cristo al quarto o quinto secolo dopo Cristo. Il primo toponimo è legato al territorio di Vilzacara, probabile deformazione del latino “villa cacciaria” e viene citato in un documento nonantolano dell’anno 752 con cui il re longobardo Astolfo concede ai monaci dell’Abbazia benedettina appena costituitasi il diritto di passaggio attraverso la “selva di Vilzacara”, situata a sud dei loro possedimenti.Nel 1860 S. Cesario diventa un Comune del Regno d’Italia. A partire dal 1368 S. Cesario aveva assunto un nuovo e originale aspetto di cui rimangono ancora oggi le tracce. Tutto il paese è diviso in tre parti: la rocca, il castello, il borgo. La rocca, di forma rettangolare, era circondata da un muro dello spessore di un metro e da un ampio fossato. Aveva negli angoli una torre e una quinta torre più grande stava sulla porta d’ingresso a ovest. Di queste cinque torri è rimasta solo quella dell’orologio, mentre si può individuare la base della torre adiacente.Uscendo dal ponte levatoio si accedeva al “castello”, cioè il borgo con il perimetro tondeggiante e fortificato da terrapieni e da un parancato, circondato da un fossato; all’interno si ergevano le modeste case di legno. Il perimetro di questo “castello” medievale è ancora chiaramente percepibile nell’andamento dell’attuale via Marconi.Nel borgo l’edificio più importante e prestigioso divenne col tempo la casa Varano con annesso il casino di caccia, un magnifico giardino di agrumi e un vasto parco con tanto di laghetto, ora del tutto scomparsi. Ben poco è rimasto delle antiche strutture: la torre, un tratto di mura e il perimetro del castello, poiché mura e torri vennero abbattute a partire dall’anno 1864 seguendo la stessa sorte di tanti altri paesi e città.