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Città di pianura, Modena è cresciuta con la messa in opera dei mattoni dei mattoni fatti del suo fango cotto, mattoni che ora si mostrano "a vista", ora - e più spesso - si nascondono sotto un intonaco tinteggiato di colori ricorrenti, che risentono della varietà di diverse gradazioni, ma ritornano con la costanza del motivo conduttore legato a un gusto radicato: giallo, rosa antico e soprattutto ocra. Il mescolato riproporsi di queste tinte, tutte di tonalità molto calde, dà alla città un aspetto paciosamente accogliente. Il "colore di Modena" si coglie bene ad altezza d'occhi, girando nel mezzo delle strade, grazie al'isola pedonale del centro. Il turista che si lasci attrarre sotto i frequenti portici, esposto alle ricche fascinazioni delle vetrine, coglierà altre bellezze rispetto a quella sobria delle facciate degli edifici, cui frequenti tinteggiature non consentono nè d'invecchiare nè di conferire note di trascuratezza alle vie del centro. Uno sguardo veloce alla pianta cittadina rende ragione di un altro fatto importante: il centro è cresciuto attorno alla via Emilia, seguendo il corso sinuoso dei canali; pertanto le strade non hanno la prospettiva solenne del rettifilo, bensì il gioco spesso variato della curva, che spezza la visuale, la "rimpicciolisce", riportandola ancora più a "misura d'uomo". Ma per cogliere appieno Modena bisogna anche saper alzare lo sguardo, per poter notare lo sporgere dei cornicioni e il profilo dei tetti: l'irregolarità vivace del disegno di comignoli e altane,costruite alla buona, secondo l'estro o il bisogno, dimostra - nella non preoccupazione per la purezza delle linne - la presenza di una propensione all'aggiungere, o forse la volontà di trascrivere in tono minore e quotidiano il gusto medievale delle torri. Gli anni ottanta sono stati per la città fervidi di restauri, che hanno spesso riguardato le pavimentazioni: Modena si coglie dunque in certe sue peculiarità anche osservando a terra. L'intervento più impegnativo ha interessato Piazza Grande e Piazzetta Tassoni (attorno ai lati sud, est, nord del Duomo), in cui è stata realizzata una pavimentazione di ciottoli, del colore grigio uniforme che hanno i sassi portati giù dai monti dai fiumi modenesi: la loro utilizzazione ricorda con evidenza che Secchia e Panaro fanno di Modena una città di fiume.