Capacità ricettiva

Camere n. --
Suites n. --
Bagni n. --
Sale Riunioni: --
Sale Convegni: --

Servizi

Clicca sule icone per vedere le immagini ingrandite
Antichissimo Stato che si estende tra la Romagna e le Marche, nella regione storica denominata Montefeltro. Il monte Titano, sul quale sorge San Marino, raggiunge i 749 mt di altezza. San Marino ha relazioni diplomatiche e consolari con moltissimi paesi, conia monete ed emette propri francobolli. La storia di San Marino ha origini secolari. Il Monastero di San Marino è citato per la prima volta nell'885, con l'acquisizione dei castelli di Casale e Fiorentino, ebbe luogo il primo ampliamento territoriale. Verso la fine dello stesso secolo andò formandosi una comunità autonoma, San Marino, che seppe resistere per secoli ai tentativi di occupazioni e riuscì a mantenere la propria autonomia. Da vedere, le cerchie murarie concentriche, le tre torri, la porta di San Francesco, il palazzo del Governo, la chiesa gotica di San Francesco (sec. XIV). Molto interessante il Museo, con la biblioteca e l'archivio storico. Al 951 risale un documento del re d'Italia Berengario II redatto in "plebe Sancti Marini". Esso ci testimonia insieme al "Placito Feretrano" la presenza di una comunità che si raccoglie attorno alla pieve di San Marino. Dobbiamo avanzare nel tempo fino al 1244 per trovare la testimonianza che San Marino si era dato un ordinamento comunale. Il nuovo ordinamento era costituito da un Arengo (assemblea dei capifamiglia) con potere legislativo, retto da due "consules" in carica per sei mesi soltanto, così da impedire la concentrazione dei poteri troppo a lungo nelle mani di una stessa persona. L'Arengo si occupò della stesura di statuti atti a regolare la vita del comune sotto tutti gli aspetti sia istituzionali, sia lavorativi, sia di vita quotidiana. Alla politica interna rappresentata dagli statuti, si affiancò quella estera atta ad espandere il territorio, che passò da quattro fino a ventisette chilometri quadrati (circa la metà dell'estensione attuale). La vita del comune era però costantemente minacciata dai vescovi del Montefeltro, di Rimini e di Ravenna che ambivano ad ottenerne il controllo. Vari furono i tentativi di imporre al paese dazi o tributi, respinti dalla popolazione, che ricorse direttamente al papa Bonifazio VIII. La causa fu discussa in presenza di un delegato pontificio che, viste le prove (andate distrutte) comprovanti l'indipendenza fin dai tempi del Santo fondatore, diede ragione ai Sammarinesi. Prima però interrogò i cittadini presenti (per la maggior parte analfabeti) sul significato di "libertà"; per nulla intimoriti dalla domanda, essi risposero, lasciando in tal modo testimonianza delle idee dei Sammarinesi di allora : " l'uomo nasce libero, e possiede il suo, e di ciò non è tenuto ad alcuno se non al Signore nostro Gesù Cristo" (Martino da Montecucco). Nel secolo successivo (1300) il comune migliorò le proprie fortificazioni fino a rendere il monte inespugnabile. Per la politica interna l'Arengo fu trasformato in Consiglio Grande e Generale composto da sessanta rappresentanti e non più da tutti i capifamiglia, evidentemente ormai troppo numerosi. Nel corso del XV secolo il territorio si ampliò ulteriormente, grazie all'appoggio dei duchi di Urbino nel corso delle guerre contro i Malatesta di Rimini. Si arrivò così nel 1462 a raggiungere l'estensione attuale, con l'annessione di Fiorentino, Montegiardino, Faetano e Serravalle. Originate dai 9 Castelli aggregati alla Repubblica, tali Giunte sono oggi organismi amministrativi decentrati, ciascuna con un suo Capitano, eletto ogni due anni.