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Geograficamente,il comune di Varsi è posto a 412 mt. alle pendici del monte Dosso su un fianco della valle del torrente Ceno tanto ripido da condurre, in soli due chilometri in linea d'aria, alla vetta incombente (mt.1245). Sotto il profilo storico, le prime ipotesi sull'esistenza di Varsi risalgono ai tempi dell'imperatore Traiano,quando l'area tra l'attuale paese e Bardi costituiva il "pagus salutaris" : si pensa che Varsi allora venisse denominata Varisto (o Varissio/Varissi). Ma il periodo di maggiore spendore si ebbe con la dominazione longobarda,subentrata a quella bizantina,che fece di Varsi un centro di rilevante importanza. Si pensi che delle sessantuno pergamene di epoca longobarda ritrovate e relative all'Italia settentrionale, ben undici riguardano la pieve di Varsi. Con il secolo VIII° iniziò per il paese il periodo di maggior prestigio con la presenza di una Chiesa ricca e potente che consentì a Varsi di divenire il centro dell'economia nella media valle del Ceno e di rimanere sede di feudo vescovile fino all'inizio del XIV° sec.. Nel 1303 Varsi fu oggetto di uno scambio che la portò in proprietà della famiglia Scotti che nel 1758 vendettero il feudo ai Rugarli di Bardi. Le attrattive principali sotto il profilo monumentale,risalendo la valle, sono il Castello di Golaso (privato, visitabile su prenotazione), le parti sopravvissute del Castello del capoluogo, diverse case-torri, oratori e maestà disseminate sul territorio e la famosa Città d'Umbria,oggetto di studi fin dall'ottocento e il cui castelliere, del quale restano solo tracce di mura, mantiene inalterato il mistero delle sue origini. Diverse sono le frazioni degne di visita, in particolare Contile, Pessola e Carpadasco che hanno dato le origini rispettivamente al patriota ottocentesco Pietro Giordani e al poeta Francesco Zanetti. Ma è l'ambiente naturale che riserva le maggiori sorprese, con corsi d'acqua ancora incontaminati (da visitare le cascate del Rio Golotta) e vaste zone boschive, tra le quali spicca quella del Monte Barigazzo con i suoi antichissimi faggi di vetta. Le attività economiche si incentrano sul turismo e su alcune imprese meccaniche e artigianali mentre l'agricoltura risente dello spopolamento delle campagne.