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Il paese sorge alle pendici della Maiella, nella valle del fiume Aventino. Il suo territorio si estende per 21,65 Kmq, su un'area prevalentemente montuosa ricca di grotte tra le quali quella del Bue, dell'Asino e del Cavallone o della Figlia di Jorio. Le prime notizie storiche risalgono al XII secolo. Nel XIII secolo fu feudo di Berardo di Acciano e di Enrico di Portella, nel XV secolo fu dei Caldora e successivamente dei Malvezzi, aristocratici bolognesi. Nel XVIII secolo fece parte dei beni della famiglia d'Aquino che lo tenne fino al termine della feudalità. Il paese è ricordato soprattutto per la caratteristica lavorazione dei tessuti (tarante o tarantole) che diede alla popolazione una notevole agiatezza, manifestata dai pregevoli monumenti superstiti, quali la facciata della chiesa di San Nicola, il portale della cinquecentesca chiesa di San Biagio e il crocifisso su tavola di Antoniazzo da Romano nella chiesa della Trinità. Sulla strada per Lettopalena appena usciti dal paese, una stradina a destra porta alle sorgenti acque vive. Esse sono delle polle sorgive che scaturiscono direttamente dalla terra creando un ambiente spettacolare.