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Il centro, nascosto dalle colline che lo circondano, riserva indimenticabili sorprese. Da Colle Buono si potrà ammirare la vista del Lago del Sangro, localmente chiamato Lago di Bomba e della poderosa Diga che ne frena la vasta portata d’acqua. Il Colle Cicerone e la vicina, boscosa Cesaratoli difendono il territorio dalle piene fluviali, quasi a baluardo naturale e Colle San Pancrazio sovrasta l’antica abbazia omonima che l’occhio acuto già distingue lontana sin dai primi rettilinei dopo Piane d’Archi. Il nome dell’insediamento è di origine longobarda secondo alcuni studiosi, che propendono per un nome Ascari da cui Rocca Ascharenea = Rocca scalegna; altri propongono un suffisso –enn-ia, documentato ancora oggi in Scarenno (Novara), Scarenna (Como) che significherebbe ‘fianco scosceso di una montagna’, il che puntualmente si ritrova nell’antico insediamento castellano che è sito su di un piano con forte pendio. Rinvenimenti archeologici dell’epoca preromana e romana nel territorio sono esigui, ma non farebbero escludere la presenza dell’uomo sin dal paleolitico come i recenti saggi compiuti dall’Università di Pisa farebbero intendere. Poi qua e là rinvenimenti sporadici di tombe, statuette, unguentari e le leggende locali sull’esistenza di un tempio in loc. Santa Giusta aggiungono e confermano una frequentazione umana almeno sino alla fine del V secolo d. C. Inoltre la presenza di toponimi dedicati a santi martirizzati nei primi secoli del cristianesimo, come S. Vittoria, Santa Giusta, San Pancrazio, San Clerico, S. Cristinziano, SS. Cosma e Damiano e S. Pietro denotano un ulteriore sviluppo della continuità abitativa nel territorio che ben si prestava ad accogliere piccole comunità all’ombra di una chiesa, di un’abbazia, di un monastero.