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Celano è attualmente il secondo comune della Marsica con i suoi 11.540 abitanti, il suo nucleo industriale e il suo territorio agrario e montano di ben 123 kmq con una densità di 125 abitanti a kmq su altimetrie che vanno da un minimo di metri 650 s.l.m. della Piana del Fucino ai 2.348 del Monte Sirente: gran parte del territorio montano è inserito nel nuovo Parco Regionale Sirente-Velino. L'abitato si dispone sulle pendici del Monte La Serra (il medievale mons Celanum), a circa 15 chilometri da Avezzano e con il centro storico posto a quota 860 sul livello del mare. E' facilmente accessibile sia per ferrovia che per autostrada (A 24-25 Roma-Pescara) e strade statali (Tiburtina Valeria e VestinaSarentina). E' contornato da tre frazioni: Borgo Bussi, Borgo Ottomila e Strada 14 del Fucino. Il nome Celano deriva probabilmente dall'italico Cela, latino Caela o Caelum il cui significato è ancora incerto, ma probabilmente legato al cielo o al verbo celare (Cianciusi 1988, 119), certamente non derivato "dal personale Aquila con il suffisso prediale -anus, con palatizzazione della labiovelare + i " (Alessio-de Giovanni 1983, 82), visto che un vicus Caela o Caelanum è documentato in una iscrizione del foro di Marruvium (S. Benedetto dei Marsi) sul finire del II secolo d.C. (vedi [vici]Caelani in Letta-D'Arnato 1975, n. 33; Letta 1988) e il nome antico è ancora conservato nel luogo dove era situato il villaggio italico romano, nella località detta ancora oggi "Cèle" di Aielli, sotto Monte Secine a destra delle Gole (le Fauces medievali). La presenza umana nell'arca è documentabile, allo stato attuale delle nostre conoscenze, a partire dai 18.000 anni fa con continuità abitativa fino ai nostri giorni. Il ritrovamento delle "Paludi" con il suo insediamento-approdo palafitticolo perilacustre dell'età del bronzo e le sue tombe con rarissimi sarcofagi lignei ancora intatti, costituisce con il nascente Museo uno degli elementi di richiamo culturale e turistico oltre il Castello Piccolomini e le chiese medievali. Anche l'attuale centro storico, che sorse nel 1227 dopo la distruzione, nel 1223, del vecchio incastellamento sul Monte Tino ad opera di Federico II, contiene ancora evidenti tracce del glorioso passato di Celano medievale e moderno, passato possibile grazie al vicus Caelanum, al passaggio della via Valeria, al Fucinum Lacum ed agli importanti insediamenti produttivi agricoli del mondo imperiale romano sopravvissuti in età longobarda col nome di Secuntiano, Oretino e Porciano. L'importanza dell'abitato di Celanum nel corso del basso rnedioevo fu tale da dare il nome anche al sottostante lago Fucino, che a partire dal seicento fu definito "Lago di Celano". Dopo le miserie del '600, '700, '800 e primo novecento con gli homines de Celano continuamente vessati dalle prepotenze feudali, il paese è ora in pieno sviluppo con le sue attività agricole sul nuovo lago verde del Fucino, le attività industriali (Zuccherificio, S.A.I.E, C.E.L.L. e I.L.M.), il terziario avanzato, le attrezzature sportive (Stadio, Palazzetto dello Sport, Piscina) e il nascente turismo naturalistico-culturale facilitato dal patrimonio storico-artistico, dagli ampli scenari dei monti della Serra e del Sirente (il medievale Serra de Candida nives), dalle Gole delle Foci ed anche da quella immancabíle nebbiolina che nei periodi primaverili fa riapparire come per incanto il lago dei padri e il fascinoso Celano del Lear "vitrea te Fucinus unda" (VIRGILIO, VII, 759).