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Comune in provincia di Ascoli Piceno con territorio collinare tra i 189 e i 447 metri di altitudine, Servigliano è il piano degli Appennini. La sua fondazione viene attribuita a Publio Servilio Rullo, tribuno di Gneo Pompeo il Grande (I secolo a.C.). In realtà, resti di villa romana repubblicano-imperiale sono venuti alla luce nell’area occupata dall’ex convento dei Minori Osservanti e dell’annessa chiesa di Santa Maria del Piano. La valle del Tenna risulta però già frequentata nel periodo villanoviano (II millennio a.C.); mentre la coltivazione della vite, dell’ulivo e dei cereali si diffonde stabilmente sulle colline circostanti in epoca dei Piceni. La sistemazione agricola dell’attuale territorio di Servigliano avviene dopo il 30 a.C., quando Ottaviano assegna ai veterani le fertili terre della media Valtenna e sorge Falerio Picenus. Resti di costruzione romana in opus cementitium sono visibili lungo la provinciale Matenana, nel tratto che conduce a Curetta, la frazione che più direttamente conserva l’eredità dell’insediamento alto medioevale. Qui, attorno all’anno Mille, si sviluppò un vivace castello dipendente da Fermo, in grado di controllare gli abitati delle colline sottostanti. Intorno al 1758, la collina cominciò a franare in maniera inarrestabile causa infiltrazioni d’acqua. Fu necessario abbandonare il vecchio incasato e ricostruire ex novo il paese in piano, in prossimità del convento dei Minori Osservanti. Il nuovo paese, che fino all’11 gennaio 1863 portò il nome di Castel Clementino, si sviluppa su un impianto urbanistico quadrangolare, neoclassicamente compatto ed armonico, pressoché unico nel suo genere, programmato ed eseguito in un quadrilatero di metri 144 per 137. Il palazzo municipale e la collegiata di San Marco sono contornati da edifici gentilizi; mentre le abitazioni a schiera degli artigiani delimitano il castello, cui si accede da tre porte. All’interno, il geometrico assetto viario, confluente in piazza Roma, ripete il sistema romano di decumani e cardi, ed apre al visitatore scorci suggestivi, ravvivati dalle calde tonalità del laterizio. Si tratta di un complesso urbanistico di tutto rilievo, ricco di fascino e di sorprese.