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Una quantità di sepolture disseminate in tutto il territorio (cippi funerari, oggetti ornamentali in bronzo, iscrizioni) testimonia la presenza umana dal neolitico al periodo della civiltà picena. L'insediamento più cospicuo è sorto dopo la conquista del Piceno da parte di Roma (268 a.C.). Secondo i più recenti ritrovamenti, esso copriva un territorio molto vasto. Resti di ville rustiche, domus, sepolture alla cappuccina, cisterne, terme, fanno ritenere che la prima Comunanza sia stata un centro di approvigionamento molto attivo. "Comunanthia Ascolanorum", secondo Mons. Marcucci, nasce in un' ansa del fiume Aso, tra i resti del primo insediamento romano. È il VII sec. d.C. Segni e simboli sulle pietre sembrano testimoniare una presenza templare intorno al 1200 sia nel centro storico che in località Cossinino II. "Castrum Comunathie" fu periodicamente assediato da bande di briganti fino al XVII sec., quando tornò finalmente alla vita normale. Si costruirono nuove chiese, un teatro. Rinomata fu la lavorazione del panno e la tintura; nacquero nuove botteghe artigiane, fra le quali due laboratori di archibugieri. Nella nuova temperie economica-culturale, si svilupparono le arti, rappresentate in Italia ed in Europa, tra seicento e settecento, da Sebastiano Ghezzi e, soprattutto, dal figlio Giuseppe e dal nipote Pierleone.