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Situato sulle colline che separano la Valle del Metauro dalla Valle del Cesano, San Costanzo si presenta al visitatore con la fontana di piazza Perticari, a cui fanno da contorno le mura del castello, la torre civica e la poderosa mole del Teatro della Concordia, costruito su quello che doveva essere il maschio fortificato malatestiano-roveresco. Il comune di S.Costanzo era assurto poi a grande importanza strategica, tanto che nel 1429 i fanesi ne sistemarono le mura per utilizzarlo nella temuta invasione dei Visconti. Con una Breve di Sisto IV gli abitanti di S.Costanzo, venivano nel 1492, sottratti alla giurisdizione di Fano, riconoscendo ad essi il diritto di giudicare le cause nella propria terra. Dopo alterne vicende storiche, nel 1520, con Papa Urbano VIII, San Costanzo passò sotto il dominio dello Stato della Chiesa. Nel complesso l'architettura urbana si richiama al cinquecento, con edifici signorili dei nobili e case dei meno abbienti. Il Comune di San Costanzo si compone di due frazioni: Cerasa il cui nome, pare, risalga al nome del suo monte Ceregia, sul quale venne costruito il Castello sulle ceneri del Castello di Querciafissa. La Chiesa di San Lorenzo Martire, conserva un fonte battesimale in pietra del 1629. L'altra frazione Stacciola, di antica costruzione, nel 1412 fu data in feudo da Pandolfo Malatesta a Niccolò Maurizi da Tolentino. Anche Stacciola è borgo fortificato. Da centocinquant'anni nella prima domenica di Quaresima e nell'ultimo sabato e domenica di luglio, si svolge, la tradizionale e storica Sagra Polentara. Un classico invito ai buongustai alla ricerca di "piatti dimenticati".