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Mercatello sul Metauro, una realtà territoriale di altri tempi, antico presidio ai confini con la terra umbra e con la Toscana, ad un passo dai crinali appenninici. I palazzi, le vie cittadine dai toponimi singolari, le chiese officiate, i Musei di San Francesco e della Collegiata, le case rurali recuperate, restituite al loro antico splendore, costituiscono la testimonianza storica dell' importanza che questo paese ha avuto nei secoli. Mercatello sul Metauro è una cittadina all' estremo nord delle Marche, ai piedi del valico di Bocca Trabaria, porta dell' Umbria per la strada di Città di Castello e San Sepolcro. La cittadina è situata nell' Alta Valle del Metauro, circondata da boschi secolari ove ancora l' ambiente rimane incontaminato è luogo ideale di sosta per gli amanti della natura desiderosi di assaporare sensazioni di quiete e relax. Gli innumerevoli sentieri che partono da Mercatello, immergono il turista in vecchie strade di campagna, mulattiere e percorsi attrezzati attraverso boschi, radure e panorami variopinti di incomparabile bellezza. La sua origine umbra risale a circa dodici secoli a. C., quando gli etruschi riuscirono ad arrestare il cammino degli Umbri. Umbra restò anche sotto il dominio dei Romani, perchè Augusto inserì il territorio della vale superiore del Metauro alla VI Regione, detta appunto Umbra. Posta tra i due municipi romani di Tifernum Metaurense (Sant' Angelo in Vado) e di Tifernum Tiberinum (Città di Castello), si sviluppò con il suo potere ed il "vico" si espanse con la diffusione del Cristianesimo che diede il nome di Pieve d' Ico alla terra, da alcuni storici interpretata come Pieve del vico. Subì le traversie delle invasioni barbariche, ma i Longobardi nel secolo VI la ricostruirono, dedicandola all' apostolo San Pietro. Celestino II nel 1144 ed Alessandro III nel 1180 la resero libera ed indipendente al Pontefice, parte principale della storia della Massa Trabaria, contesa più o meno a lungo dalle signorie dei Brancaleoni, dei Carpegna, dei Della Faggiola, dei Feltreschi e dei Malatesta. Nel 1437, Mercatello lascia la Massa Trabaria per incorporarsi alla Signoria di Urbino; ciò fu suggellato con il matrimonio di Gentile Brancaleoni, padrona di Mercatello, con Federico da Montefeltro, che regalerà al nuovo possesso il Palazzo Ducale progettato da Francesco di Giorgio Martini. Questo periodo è il secolo del rinascimento mercatellese che, sotto la guida illuminata di Ottaviano Ubaldini, vedrà la famiglia Stefani ed altri personaggi primeggiare nella corte del Duca di Urbino, e gli artisti intagliatori del legno, Antonio Bencivenni ed il figlio Sebastiano, diffondere il nome della patria nelle principali città delle Marche, dell' Umbria e della Toscana. Inclusa nella diocesi di Urbania nel 1636 come Vicariato, nella scia della sua spiritualità che nel 1287 faceva sbocciare la Beata Margherita della Metola, prevarrà sul centro diocesano con gli splendori di santità della figlia Veronica Giuliani (1660-1727). Unita alla Roma papale dal 1631 per la morte di Francesco Maria II della Rovere, vi restò fino all' unificazione d'Italia. Attraverso la strda nazionale che risale la valle si raggiunge l' ingresso della città. Il nucleo più antico e suggestivo del paese è la bella piazza Garibaldi. Qui si affaccia la Pieve Collegiata, già dedicata a San Pietro, ove sono conservate tele e sculture del 1500 e del 1600. In particolare si possono ammirare una stupenda icona, di stile bizantino, raffigurante la Madonna delle Grazie (1100) e, nell' annesso museo, arredi e paramenti sacri dal 1500 ai giorni nostri. Sulla stessa piazza prospettano il Palazzo Gasparini con la sua elegante altana, il Monte di Pietà con il portale di arenaria scolpita che raffigura il Cristo paziente ed il porticato Palazzo Comunale. Tra i numerosi edifici di epoca medievale spicca con particolare rilievo la chiesa di San Francesco, in stile romanico-gotico, insigne sacrario di fede e di arte, che custodisce opere del 1200 e del 1300, tra le quali un Cristo crocifisso, dipinto a tempera su tavola, di Giovanni da Rimini, datato 1315. Degni di meritevole attenzione sono: il Palazzo Ducale; il Monastero delle monache cappuccine, con all' interno il museo dedicato a Santa Veronica Giuliani con piccole tele raffiguranti la vita della Santa risalenti al '700; la chiesa di Santa Chiara, a navata unica; la chiesa di Santa Croce, con una tela di Giorgio Picchi raffigurante il miracolo della Croce vera (1595); il Ponte romanico a tre arcate sul fiume Metauro; la chiesa di Santa Maria del Metauro, che custodisce un affresco del '400, un altare dorato del '600 e tele coeve; il Palazzaccio (1500) avente la forma di una nave che si protende nel torrente Sant' Antonio. La comunità di Mercatello ha saputo curare non solo la conservazione ed il recupero dei grandi manufatti, ma anche il tessuto dei casolari, degli edifici colonici, dei nuclei ed agglomerati più importanti. E' questa realtà, che non può definirsi secondaria, che fa da corona al superbo patrimonio racchiuso all' interno delle mura.