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Anche se all' interno delle mura cittadine non risuonano più le urla concitate di Petrone, sanguigno condottiero del secolo XVI, Vallo di Nera è, fra tutti i centri cittadini della Valnerina, quello dove il rispetto civile per le proprie antiche origini, è diventato motivo di sviluppo economico e turistico. Il paese, interamente cinto di mura, con torri e porte del tempo di Corrado di Spoleto, feudatario del XII secolo, non ha ceduto alle lusinghe dei tempi moderni. La circolazione intera è esclusivamente pedonale, non per divieti di transito, ma perchè semplicemente non ci sono gli spazi per il movimento delle auto: gli stretti vicoletti, traversati da continui archi che collegano una casa all' altra, suppliscono in maniera definitiva ai segnali di divieto. Sulle mura delle case campeggiano affreschi devozionali per la Madonna o per il santo protettore. Nelle due chiese principali di S. Maria e S. Giovanni Battista, Cola di Pietro da Camerino e Jacopo Siculo hanno dato il meglio della loro arte di fini pittori di affreschi. La "Processione dei Bianchi", affresco nella navata di S. Maria, esprime in maniera mirabile il desiderio di pace che pure si coltivava all' interno di un castello.