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Arrone, pittoresca rocca adagiata in vetta a una collina. Nella quattrocentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria sono conservati bellissimi affreschi di varie epoche. Sul finire del sec. IX, un nobile romano di nome Arrone, inoltratosi nella Valnerina, si impossessò di uno dei promontori rocciosi che vi si ergevano e vi costruì un castello fortificato, inizialmente in legno e poi ricostruito in muratura. Questo castello fu il primo nucleo del paese, che prese da lui il nome. Il feudo in seguito giunse ad estendersi da Papigno a S.Pietro in Valle, da Miranda a Labbro, da Piediluco a Melaci e a Polino.Questo pittoresco borgo medioevale guadagnò grande importanza in epoca medioevale per la sua posizione strategica che consentiva di controllare la via che collegava la Valnerina con Rieti.L'XI e XII secolo furono teatro di forti contrasti tra la famiglia Arrone e gli abati dell'abbazia di Ferentillo e nel 1228, a seguito di aspre lotte interne, alcuni dei suoi abitanti ottennero da Spoleto il permesso di fondare un loro castello, l'attuale Montefranco. Il feudo a causa di questa divisione interna si indebolì e Spoleto nel XIII secolo poté imporre il proprio dominio.Nel secolo XV Arrone entrò a far parte dello Stato Pontificio.Nel 1799 a difesa della propria libertà, Arrone sostenne un duro scontro con le truppe francesi che ebbero la meglio, incendiando e saccheggiando il castello. Con la restaurazione del Governo Pontificio, Arrone divenne comune madre, cui furono aggregate come frazioni comunità che fino a quel momento erano state autonome.