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Il territorio del comune di Lamporecchio si estende per 22,17 kmq in collina e pianura, dalle pendici occidentali del Monte Albano al padule di Fucecchio. Abitato fin dall'epoca romana, ebbe origine da un antico feudo; esso venne incorporata nel 1774 alla comunità e podesteria di Serravalle, staccandosene nel 1810 per unirsi alla frazione di Larciano. Ha raggiunto l'assetto attuale nel 1897 quando Larciano è divenuto comune autonomo. Le maggiori risorse del territorio provenivano nel passato dall'agricoltura. I fertili terreni permettevano la coltivazione della vite e dell'olivo in collina, del lino e della canapa nel piano, mentre la parte più montuosa della comunità era a bosco e a pascoli. Tradizionale elemento del suo paesaggio agrario erano le viti congiunte ai gelsi. Nel Settecento, molto diffuse erano la filatura della lana e del lino a domicilio, per conto del mercato pratese, e la produzione di cappelli di paglia e di strumenti agricoli in ferro. Alle superstiti attività agricole (la coltivazione medio-intensiva della vite e dell'olivo, cui si sono aggiunte quella dei piselli e l'avicoltura), Lamporecchio ha affiancato nell'ultimo trentennio varie attività industriali e artigianali. I settori più sviluppati sono quelli calzaturiero, seppure ora in difficoltà, alimentare, quest'ultimo con una produzione dolciaria assai rinomata, e della plastica. Seguono aziende di dimensioni meno rilevanti nel campo della lavorazione del vino, delle erbe ornamentali secche e della produzione di mattonelle.