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Porcari sorge lungo la riva destra del rio Leccio. L'economia locale si basa prevalentemente sull'agricoltura e sull'allevamento bovino, suino e avicolo. L'industria è particolarmente attiva con numerosi stabilimenti nei settori calzaturiero, metalmeccanico, elettromeccanico, chimico, alimentare, tessile e per la produzione della carta e di materie plastiche. Il nome della località deriva dal termine latino "porcus" che letteralmente significa "maiale", al quale venne aggiunto successivamente il suffisso "-arius". Le prime notizie storiche sull'origine di Porcari risalgono al 780, anno in cui avvenne la fondazione dell'Abbazia di San Sabino a Calci. Dal VI secolo D. C. Porcari venne dominato dai Longobardi, i quali intesero imporre il proprio controllo sulla vicina "Via Francigena". Nel corso del secolo XI la potente famiglia locale dei Porcareschi assunse il controllo del borgo che venne ampiamente fortificato, divenendo un avamposto militare sulla "Via Francigena". Nel 1209 la città di Lucca pose la propria giurisdizione sul borgo di Porcari a cui poi susseguì dal XV secolo la famiglia dei Poggia ma in quel periodo anche i contrasti tra Lucca e Firenze per la contesa del borgo di Porcari, che, nel XVI secolo, cadde definitivamente nelle mani dei fiorentini. Firenze era a quel tempo sotto il dominio della famiglia de' Medici: Porcari venne allora annessa al contado de' Medici e nel secolo successivo le fortificazioni del borgo venne ristrutturate e ulteriormente ampliate per ordine del Granduca Cosimo I de' Medici. Ormai stabilmente nell'orbita fiorentina, Porcari ne condivise la storia fino all’Unità d’Italia che avvenne nel 1861 ad opera del Re Vittorio Emanuele II di Savoia.