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I segni del passato illustre di Cariati si possono cogliere visitando il centro storico, ubicato a poco più di un chilometro dalla marina ed accessibile da più punti. Chi vi giunge, rimane impressionato nel vedere che il paese è ancora interamente cinto da poderose mura divise, di tanto in tanto, da massicci torrioni, alcuni a forma di cono tronco e altri poligonali. La cinta muraria rappresenta l'emergenza monumentale più emblematica di Cariati. Si tratta di una poderosa opera di fortificazione realizzata, su preesistenze bizantine, verso la metà del XV° secolo al tempo della dominazione aragonese, quando la cittadina era feudo della potente famiglia dei Ruffo; ha un perimetro della lunghezza di un chilometro ed è inframmezzata da otto torrioni, che danno al paese l'aspetto di un tipico "borgo turrito" medievale. Le mura di Cariati costituiscono un raro esempio di apprestamento difensivo quattrocentesco discretamente conservato ed integro in tutta la sua estensione. Con i suoi bastioni di blocchi cordonati, i torrioni tronco-conici e poligonali, le cortine protezionali ampliate verso il mare, il centro fortificato di Cariati s'ispira al principio difensivo della "muraglia bastionata", molto seguito dagli architetti militari aragonesi. Il primo nucleo dell’attuale centro storico sorse come luogo strategico fortificato in età bizantina fra il IX° e X° secolo. Nel 1509 Cariati fu assediata e conquistata da Roberto il Guiscardo, che ne divenne il primo feudatario. Dopo essere stata contea in epoca normanna nel XVI° secolo divenne sede di un vasto Principato, sul quale si alternarono diverse potenti famiglie, dai Ruffo ai Riario, dai Sanseverino ai Coppola, dai Borgia agli Spinelli; questi ultimi portarono il titolo di "Principi di Cariati" dal 1565 fino a tutto l'Ottocento. Nel 1437, all'epoca della signoria dei Ruffo, Cariati fu elevata da Papa Eugenio IV° a sede vescovile e tale rimase per oltre cinque secoli. Il vescovo Nicola Golia nel 1857 fece ristrutturare ed ampliare la Cattedrale di origine quattrocentesca, trasformandola in un sontuoso tempio in stile neoclassico. La costruzione, di aspetto basilicale venne eseguita da maestranze calabresi e presenta all’interno tre navate. Di rilevante valore artistico è il coro ligneo dell’inizio del 1700. Nelle cappelle laterali sono conservate le artistiche statue lignee di S. Pietro e di S. Cataldo, anch’esse del 1700. All’esterno, pregevole è la cupola, rivestita con mattonelle colorate di maiolica.