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Paesino agricolo adagiato a 322 metri sul livello del mare, con circa 2700 abitanti, ha una superficie di 13,83 kmq e confina con i Comuni di Amaroni, Cenadi, Centrache, Cortale, Girifalco, Olivadi, Palermiti e Squillace. e dista 33 km da Catanzaro.a 11 km dal golfo di Squillace, situato nelle pre-serre Catanzaresi, circondato da colline di vigne e ulivi. Vallefiorita vanta origini preistoriche, all'origine si chiamava Sant'Elia per la presenza di un eremo Basiliano dedicato al Santo. Sorto in epoca Bruzia intorno al 200 a.c. il più antico documento risale al 1096 d.c. Il 26/3/1863 assunse la denominazione da Sant'Elia in Vallefiorita. Da tempo immemorabile la comunità di Vallefiorita venera San Rocco come protettore. Il paese, dalle origini antichissime, si chiamò dapprima Sant'Elia, forse dal nome di un eremo basiliano. Subì le incursioni saracene. Fu perciò distrutto più volte ricostruito e divenne Casale di Squillace di cui seguì le vicende feudali. Appartenne, infatti, alla famiglia Lancia dal XIII al XIV d.C. Fu poi possedimento di Guglielmo Monfort che nel 1314 la cedette ai Marzano. Fu eredito dalla figlia di Federico d'Aragona nel 1494, la quale andava in sposa ad un Borgia. Nel 1755 i de Gregorio diventarono signori di Sant'Elia , di origine Messinese, che lo mantennero con il titolo di marchese. Il paese subì ingenti danni durante il sisma del 1783. Al tempo della Repubblica Napoletana, il generale Championnet, incaricato dell'ordinamento amministrativo dello Stato, elevò Sant'Elia a Comune e lo inserì nel Cantone di Catanzaro, Dipartimento della Sagra. I francesi, per decreto datato 4 maggio 1811, istitutivo dei Comuni e dei Circondari, lo consideravano tra i primi e lo ponevano nel Circondario di Squillace. Assunse l'attuale denominazione di Vallefiorita nel 1863.