Capacità ricettiva

Camere n. --
Suites n. --
Bagni n. --
Sale Riunioni: --
Sale Convegni: --

Servizi

Clicca sule icone per vedere le immagini ingrandite
La storia di Taverna ha origine dalla leggendaria polis greca Treis-Chenè, fondata da coloni o profughi greci in prossimità del mare Ionio, nel tratto di costa corrispondente all’attuale abitato di Uria. Le contraddittorie fonti documentarie che riportano l’esistenza del centro classico, indicano la distruzione della città nel X secolo, durante le incursioni arabe che in tutta la Calabria meridionale, spinsero le popolazioni a rifugiarsi nell’entroterra, in accampamenti e piccoli villaggi arroccati sulle montagne. La ricostruzione di Trischene nel sito medievale fu ultimata agli inizi del secolo XI. Sul monte Paramite di Taverna Vecchia, si possono ancora identificare i resti del castello, di una torretta d’avvistamento e della cattedrale, antica sede dell’Episcopio che fu trasferito a Catanzaro da Callisto Papa II nell’anno 1122. Le guerre feudali nel 1160 e le lotte tra Aragonesi e Angioini nel 1459, furono la causa della seconda distruzione di Taberna e del suo trasferimento nel vicino Casale di Bompignano, qui la città risorse a nuova vita, fissando i propri confini in un vasto e ricco territorio che favorì la costituzione di un governo politico autonomo, retto dall’aristocrazia locale attraverso l’elezione di un Sedile Patrizio e l’insediamento di numerosi Ordini Monastici. Questo piccolo rinascimento, fu prodotto da un notevole sviluppo economico sociale e da un singolare ambiente culturale, attivo per tutto il secolo XVI e XVII, ma che esaurì la sua parabola alla soglia dell’Ottocento. Durante tutto il secolo XIX, I profondi cambiamenti politici susseguiti alla Repubblica Partenopea, all’insediamento nella città dei Francesi, ai moti Risorgimentali, al brigantaggio, fino all’Unità d’Italia, provocarono la perdita dell’autonomia governativa e l’abbandono di Taverna da parte delle famiglie nobiliari e di tutti gli Ordini monastici. Con gli anni oscuri della prima metà del nostro secolo, drammaticamente segnati dai conflitti bellici, dalla povertà e dalle dissanguanti emigrazioni, la più alta identità storica e culturale della città sarà dispersa in mille rivoli da distruzioni, saccheggi, demolizioni e furti. I frammenti giunti fino a noi, sospinti e irretiti dall’ultima fagocitante evoluzione, stentano ancora ad essere riconosciuti come le vere pietre miliari, necessarie alla costruzione futura di Taverna.