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Percorrendo da Maida in direzione sud l’ottocentesca strada provinciale, che offre interessanti scorci panoramici sul versante tirrenico, si giunge, in un alternarsi di valloncelli, fitti castagneti ed ulivi, a San Pietro a Maida. Come una immensa balconata, San Pietro a Maida, che sorge a circa 370 metri sul livello del mare ed ha una popolazione di circa 5.000 abitanti, si affaccia sulla Piana di Sant’Eufemia, ornata con mille colori, e sul meraviglioso e scintillante Golfo omonimo, a Nord-Ovest del Monte Contessa, di fronte allo stupendo scenario dei Monti Mancuso, Reventino, Castelluzzo, Condrò, Tiriolo, dirimpetto all’antica e moderna Città di Lamezia Terme e ai tanti paesi e borghi adagiati sui verdi e scoscesi pendii "come branchi di pecore pascenti". E’ uno dei più fiorenti comuni della provincia di Catanzaro, da cui dista circa 36 Km. La sua fondazione risale al secolo XV, in seguito al sorgere di una colonia di lavori di bonifica. Alcune testimonianze inducono tuttavia a pensare ad origini più antiche e comunque contemporanee al primo insediamento della vicina Curinga. Infeudato come Casale di Maida, ai Caracciolo di Nicastro, ai Palma (1560), nuovamente ai Caracciolo (1604) ai Loffredo (1607), e ai Ruffolo di Bagnara (1699) fino al 1806, data dell’abolizione della feudalità. Il terremoto del 1783 lo distrusse quasi per intero, come buona parte della Calabria. Nel 1799 con l’ordinamento amministrativo decretato dal Generale Championnet, gli viene data l’autonomia aggregandolo al cantone di Monteleone. Con la legge 19 gennaio del 1807, i Francesi, chiamandolo San Pietro a Maida, ne facevano un Luogo, cioè Università, assegnandolo all’allora detto governo di Maida. Successivamente col Decreto del 4 maggio 1811 fu eretto in Comune e assegnato al Circondano di Maida. La parte antica di San Pietro a Maida è adagiata tra le falde dell’altopiano di Corda, dove sorge il vecchio cimitero e il ristrutturato Santuario dedicato alla Madonna di Maria SS. del Monte Carmelo, e la valle del torrente Ugolio. La parte nuova si erge più a Nord-Ovest. In essa si vede bene il segno di due civiltà: l’antica, testimoniata da vecchie case consumate dal fluire dei secoli tra vichi e viuzze, e gradini e scale, che parlano del tenace e paziente lavoro del passato; e la nuova, tutta funzionale con ampie strade e superbe case. La via principale, intitolata al benefattore Pietrantonio Sgrò, che si identifica con la strada provinciale che collega San Pietro a Curinga e a Maida, si può dire che costituisce il limite naturale tra le due parti di San Pietro a Maida. Attualmente, accanto ad un artigianato di supporto dell’attività edilizia, questo abitato conserva l’importante pecularietà di centro agricolo inseritoin una fitta trama di ulivi secolari, segnata dalla viabilità storica e dalle fiumare — particolarmente significativa è la "fiumara dei mulini" — che hanno rappresentato, fino alla metà del sec. XV, il naturale complemento infrastrutturale dell’economia oleania.Nel centro urbano, oltre alla chiesa dedicata a San Giovanni Battista, edificata probabilmente sul finire del XVI secolo, vi è la stupenda chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicola di Bari.La chiesa abbaziale appartenente all’ordine monastico di San Nicola di Bari, fu fondata secondo alcuni documenti agli inizi del 1400.Anche se più volte ritoccata, si erge maestosa e si presenta con una imponente facciata neo-gotica atta a suscitare meraviglia e stupore in chiunque la guardi, e a richiamare, con la sua bellezza solenne, alla fede più schietta il credente e la gente religiosa distratta. Essa si può ben dire il gioiello architettonico di San Pietro a Maida.