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Il nome di Platania, bel toponimo d'origine greca, compare per la prima volta nei Registri della Cancelleria Angioina relativi agli anni 1269 - 1270, nei quali si trovano menzionati i Casali di Platania, appartenuti in precedenza ad un certo Gregorio di Romania e passati, quindi, con l'arrivo degli Angioini ad un nobile, Egidio d'Apard, di evidente origine francese. L'irreparabile, quasi totale, perdita dei Registri citati, in conseguenza delle tragiche vicende della seconda guerra mondiale, non consente di seguire e documentare la storia successiva di detti Casali, di cui si perdono nei secoli successivi tracce e documenti di ogni genere Resta soltanto il fatto che il nostro Comune, all'atto della sua costituzione nel 1811, riprende quel nome antico, sopravvissuto forse per un'atavica reminiscenza, ben conservata sul posto, mentre un altro nome era comparso ed altre vicende si erano svolte in quello stesso posto tra la seconda metà del XVII ed il primo decennio del XIX secolo. Monsignor Francesco Tansi, vescovo di Nicastro dal 1680 al 1692, nella sua relazione ad limina Apostolorum del 28 febbraio 1685 annota, ad esempio: "Da pochi anni si sono aggiunti due nuovi centri rurali e cioè Petrania e S. Pietro Apostolo" ed attesta, così, per primo, allo stato attuale delle nostre conoscenze, l'esistenza di un villaggio denominato Petrania, alla data appena indicata. Di Petrania, come già esistente, fa cenno anche il documento redatto dal notaio Ignazio Giovannetti e datato 16 giugno 1686, con il quale viene sancita la nascita del Casale Nuovo di S. Angelo, per concessione di Luigi d'Aquino, principe di Castiglione a tredici famiglie di massari e coloni provenienti da Nicastro e dal suo distretto. E' appena il caso di notare che il nome Petrania è di evidente origine greca ed il suo significato (nuova Petra) fa si che questo villaggio possa in qualche modo essere collegato con l'agglomerato rurale di Pietra che sorge nelle vicinanze e le cui origini risalgono alla seconda metà del XVI secolo. Negli anni che vanno dal 1680 al 1686, esistono, dunque, a breve distanza l'uno dall'altro due villaggi che padre Giovanni Fiore da Cropani nella sua " Calabria Illustrata" del 1691 nomina come Petrania e S. Angelo, lodando il primo "per la preziosità dei semplici che ivi crescono" e notando che il secondo "va crescendo di gente per essere edificato da pochi anni in qua ...". Anche Tommaso Aceti nelle sue "Annotazioni al Barrio" del 1737 nomina i due villaggi di Petranium ed Angelum, mentre già dalla relazione ad Limina Apostolorum, redatta da Monsignor Paolino Pace, Vescovo di Nicastro, nel luglio del 1769, si evince chiaramente che il villaggio di S. Angelo ha assunto il nome di Petrania e che a valle di questo si trova Petrania vecchia, nota per la chiesetta della Madonna del Riparo, legata alle origini del primo villaggio, ormai disabitato e fatiscente.