Capacità ricettiva

Camere n. --
Suites n. --
Bagni n. --
Sale Riunioni: --
Sale Convegni: --

Servizi

Clicca sule icone per vedere le immagini ingrandite
Si ritiene erroneamente che Sarconi, prima ancora delle invasioni saracene, esistesse già come sobborgo dell’antica Grumentum. Per la verità i reperti di località Camarelle, Cesina e Santa Barbara, dimostrano solo che ivi, come altrove, erano state costruite delle Ville rusticae che gravitavano nell’orbita della colonia romana. Solo dopo la distruzione di Grumentum, nella prima località sorse un Pago che in epoca medioevale si ampliò. Il toponimo Camarelle, primitivo sito dell’antico centro abitato, farebbe supporre l’insediamento, intorno al VI sec. d.C., di una Comunità monastica di rito greco (Kàmara = cella per monaci). Infeudato dai Normanni, fu concesso in epoca angioina (1267) in suffeudo dai Sanseverino a Baldovino del Vasto che costruì nei pressi del torrente Maglia un castello, di cui resta qualche traccia. Tomasia, figlia di Baldovino, portò in dote ad Adamo Fourier, Vice Maresciallo del Regno, i Feudi di Saponaria e Sarconi. Nel 1282 Sarconi venne assegnato a Gilberto di Fasanella. Passato ai Sanseverino di Marsico dopo il 1318, venne ad essi confiscato dopo la congiura dei Baroni. Restituito loro nel 1496 da Re Ferdinando D’Aragona, venne venduto nel 1524, insieme a Moliterno e San Chirico Raparo, ai Principi Carafa di Stigliano. Nel 1686, il Feudo venne ceduto a Fabrizio Pignatelli, Principe di Marsiconuovo. Seguendo l’esempio del suo ultimo Feudatario, Girolamo Pignatelli, Sarconi partecipò attivamente alla Rivoluzione Napoletana del 1799 con i fratelli Francesco e Domenico Mele, De Cristofaro Girolamo ed altri. Fu nel 1806 centro della resistenza antifrancese organizzata dal Sindaco Nicola Lattaro e da Nicola Di Mauro. Eccelsero nel 1800 i giureconsulti Giuseppe Arnone, Vincenzo Ramagli e Beniamino Romano. Il sisma del 1857 danneggiò abbastanza gravemente il Comune (1194 ab.) facendo anche 32 vittime. Della colonna degli insorti che, nell’Agosto del 1860, raggiunsero Potenza, fecero parte Ramagli Nicola, Loponte Ciro ed altri quattro sarconesi. Come gli altri Comuni della Val d’Agri anche Sarconi pagò il suo tributo all’emigrazione, che sottrasse al paese non meno di 500 unità. Dopo la caduta del Fascismo ottenne l’autonomia amministrativa da Moliterno con Decreto del 1946. Per raggiungere Sarconi dalla S.S. 598 “Fondovalle dell’Agri” si esce allo svincolo Grumento Nova-Molitemo e percorrendo la S.S. 103 dopo alcuni Km. si giunge al bivio che porta nel centro abitato. Superato il distributore dell’ API, dopo circa 500 mt., svoltando a sinistra, lungo Via Arciprete Miraglia e poi a destra, lungo via Forge, si giunge a Largo Tempio, ove si erge la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta. L’edificio sorge su una struttura preesistente di origine rinascimentale. Crollato nel 1857, venne riaperto al culto nel 1913. Da Largo Tempio si prosegue per via Pretoria che conduce a Piazza S.Giacomo, probabile sito della Chiesa di S. Jacopo, oggi inesistente. Lungo la strada è possibile ammirare i resti della prima cinta muraria, nonché portali in pietra di notevole valore artistico. Si giunge così a piazza XX Settembre. Percorrendo vico S. Lucia si nota una porta in pietra di epoca medievale, probabile accesso all’abitato. Poco distante è situata la Cappella di S. Lucia, risalente al XVII sec.