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Nei regni di Sicilia - dopo re Ruggiero - successero l’un dopo l’altro, i due re normanni Guglielmo il Malo e Guglielmo II° detto il Buono (n.1153 – m. 1189). La prima luce intorno a Ripacandida balza ai tempi di questo re. - La notizia precisata dai documenti del R. Archivio di Stato di Napoli ci illumina, relativamente, l’ambiente e l'epoca. Nel Catalogus Baronum vengono evidenziate notizie di grandissimo onore per Ripacandida, precisamente la partecipazione di nostri compaesani alle guerre sante contro i saraceni. Alla terza crociata per la liberazione dei luoghi santi dagli infedeli, Sotto Guglielmo II°, pur essendo dispensati dal parteciparvi direttamente tutti e tredici i baroni presenti sul territorio di Ripacandida inviarono loro soldati e ben 9 vi parteciparono personalmente, dimostrazione eclatante del fervido sentimento religioso di cui Ripacandida diede grande prova, tanto più che su 1490 baroni del Regno delle due Sicilie appena 54 partirono volontari di questi ben nove erano Ripacandidesi. I nostri crociati al ritorno dalla Terra Santa, in memoria dei loro combattimenti e delle loro fatiche vollero dedicare la loro maggiore chiesa alla Regina dei Martiri. Il popolo di Ripacandida, in tempi remoti, a riconoscenza dei suoi antichi eroi dedicò ad ognuno di loro una strada, ancora oggi esistenti ed a loro intestate, tranne quelle intestate a Ugo Ugerii e Cetrus Cetilia, colleganti Via L. Chiari a Via Vitt. Emanuele, in quanto nel tempo, in parte, sono state cedute a privati e quindi chiusi gli sbocchi su via Chiari venendo così inglobate in Via Vitt. Emanuele, perdendo, il titolo di strada.