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Cersosimo è ubicato in collina a 550 metri s.l.m., e si affaccia sulla vallata del fiume Sarmento (la parte più meridionale della Basilicata a confine con la Calabria), a breve distanza dal mar Jonio e dal monte Pollino. Fa parte del Parco regionale del Pollino, istituito dalla regione Basilicata con Legge n° 3 del 30 /1 /1986. Nella Val Sarmento, oltre a Cersosimo, vi sono i paesi di Noepoli, S. Giorgio Lucano, Terranova di Pollino, S. Costantino Albanese e S. Paolo Albanese. Questi ultimi, fondati da profughi albanesi arrivati in Italia intorno al XVI secolo, ancora conservano la lingua madre e le più antiche tradizioni di origine. Il territorio di Cersosimo, cosi come l’intera valle, proprio nei suoi aspetti più aspri trova motivi di particolare interesse paesaggistico, umano e sociale di incomparabile bellezza: le rilevanti emergenze naturali fuse con i segni di una millenaria cultura agro-pastorale. Il paesaggio comunale è contrassegnato da uno sperone di rocce conglomeratiche sulla cui sommità, all’incrocio dei torrenti “Lappio e Fiumicello”, è attestato Cersosimo. Profonde e affascinanti incisioni tagliano il territorio e frane imponenti corrono lungo i fianchi delle montagne. L'azione incessante di frantumazione meteorica delle argille, l’erosione fluviale del fondovalle e i disboscamenti dei versanti, hanno determinato nel tempo l’emergenza geologica più suggestiva e interessante dell’intera valle: “le fiumare”. Veri e propri mari di ciottoli, immensi letti di ghiaia che si prolungano per molti chilometri, dove a grosse piene invernali seguono prolungate magre estive durante le quali non sempre sono visibili in superficie sottili vene d’acqua. L'origine del primo insediamento umano accertato è costituito dall’acropoli della città greco-lucana (IV sec. a.C.) situata sul monte “Castello” alle spalle verso Est dell’attuale paese. Gli scavi archeologici condotti il primo nel 1888. il secondo nel 1967 e l’ultimo nel 1986, hanno portato alla luce una porta di accesso all’acropoli, tratti di muri del tipo opus quadratum con blocchi di puddinca ben lavorati e squadrati (la tipologia costruttiva è comune ad altre cinte murarie conosciute della Lucania interna databili al IV sec. a.C., epoca di massima espansione politica e culturale delle popolazioni indigene) e resti di fondazioni appartenenti ad ambienti abitati, all’interno dei quali, notevole è stata la presenza di oggetti in ceramica, terracotta e in bronzo. Tra gli oggetti di una certa importanza è da segnalare una preziosa moneta di bronzo coniata dalla lega lucana nel III sec. a.C. Tale moneta insieme agli altri oggetti ritrovati sono conservati nel museo della Siritide di Policoro. Le prime notizie sull’attuale Cersosimo risalgono all’anno Mille e sono riportate nel SYLLABUS GRAECARUM MEMBRANARUM che comprende numerosi atti curialeschi di donazione e compravendite, dal 1034 in poi, appartenenti al Monastero di Cyr-Zosimi. Secondo il Racioppi nella sua Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata (voI. 2 pag. 58); «La prima menzione del Monastero di Cyr-Zosimo è nella carta del Syllabus del 1063; nelle precedenti carte del 1058, del 1050 e del 1034 è detto Monastero di Zosimo. Parrebbe, dunque, che l’origine della casa monastica non sia più antica dei primi trent'anni del secolo XI». Difatti, dopo il Mille, è la politica filo-benedettina dei Normanni che incide profondamente sull’ambiente lucano: dalla Badia di Cava, in Campania, si muovono schiere di frati e pellegrini che diffondono nuovi costumi e nuove forme architettoniche come appunto il “Casale” di Kirizosimo (Cersosimo). Con le conoscenze attuali non è possibile rintracciare testimonianze materiali di rilievo del borgo originario. Nel complesso, si può dire, che l’insediamento di Cersosimo rispecchia la cultura urbanistica e architettonica del Medioevo, anche se la formazione dell’attuale impianto urbano è da far risalire alla seconda metà del XVI secolo (Bozza n° 3 Progetto Pollino). Volendo fare un giro per il paese è necessario superare il concetto di “visita al monumento”, in quanto l’oggetto monumentale convenzionalmente inteso non esiste, e predisporsi a comprendere che l’intero spazio abitato è, per citare un pensiero su uno di questi paesi di un noto architetto italiano, L. Quaroni: «.. . nel tipo delle abitazioni che non a torto può definirsi classico, tale è il grado di perfezione raggiunto, nella distribuzione, dimensionamento, e nella tecnica costruttiva, nell’aderenza alla specifica funzione sociale che deve assolvere: praticamente un opera d’arte collettiva». E allora si potranno cogliere gli aspetti più suggestivi e interessanti che l’ambiente costruito può offrire, e l’ospitalità dei cersosimesi unitamente alla tradizionale disponibilità verso gli ospiti, potrà creare un momento, forse il più spontaneo e genuino, di scambio sociale e culturale. Forse, in questa zona, regna ancora un equilibrio tra uomo e natura dove è possibile ritrovare atmosfere che in altri posti sono già da tempo perdute, e il contatto intimo con l’ambiente, gli uomini e le loro cose, potrà farvi scoprire nuove dimensioni e provocare piacevoli emozioni. La favorevole ubicazione di Cersosimo inoltre vi permetterà di spostarvi in breve tempo dalle magnifiche faggete; altipiani e praterie d’alta quota del monte Pollino, dove è possibile apprezzare l’habitat del famoso Pino Loricato, alle splendide spiagge della costa ionica sia lucana che calabrese. Un territorio, insomma, tutto da scoprire, e particolarmente indicato per tutti coloro che desiderano ritrovare nella tranquillità e nella bellezza dei luoghi, oltre che in un rapporto vero con una diversa cultura, validi motivi per trascorrere una vacanza. In conclusione, abbiamo voluto semplicemente segnalarvi alcuni aspetti importanti del nostro territorio e della nostra cultura, aspetti che speriamo aver colto anche con la documentazione fotografica. Guardatela con attenzione e non potrete ignorare gli stimoli che possono nascere in voi visitando Cersosimo e i paesi circostanti.