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Il paesino di Cancellara sorge al centro di una valle dell’entroterra lucano e si accede alla zona abitata oltrepassando il valico di Occhio Nero. Gli scavi archeologici, rinvenuti all’interno dell’area denominata Serra del Carpine, presso il borgo lucano, mostrano che il comune risale al X secolo a.C. Nel corso del tempo sono stati scoperti reperti di origine e stile greci, ma anche resti tombali prodotti da popolazioni indigene, realizzati in ceramica decorata con motivi geometrici. Nel corso dell’anno 1000 documenti ufficiali testimoniano l’esistenza di un borgo denominato Cancellarie, in continua crescita culturale, civile e urbana. La struttura dell’intero paesino da secoli è caratterizzata dal palazzo più importante ed esclusivo, che è il castello. L’edificio ha un impianto tipicamente medievale ed è divenuto il simbolo di forza e potenza, perché esso domina l’intero abitato e la collinetta sulla quale si edifica la totalità del villaggio. Il maniero fu costruito nel 1300 circa, dalla famiglia Acquaviva di Aragona e abitato, in seguito da differenti dinastie nobiliari, tra le quali si distinsero i Carafa e i Caracciolo. Si presume che il castello sia stato distrutto quasi interamente dal violento terremoto del 1694 e riedificato in seguito ex novo. L’assetto dell’impianto ha subito ulteriori cambiamenti, imposti dal frazionamento proprietario, nel corso dei secoli successivi. La mole del castello, in aggiunta, è ben visibile dalla strada d’accesso al paesino e probabilmente l’impianto è posto sulla collinetta perché nel tempo ha avuto funzioni difensive. La struttura ha una pianta rettangolare, è costituita da tre livelli e al suo interno custodisce un cortile di forma quadrangolare. Dal versante sud la facciata dell’edificio forma uno strapiombo alto 40 metri. Al fianco dell’ingresso principale, inoltre, si scorge una torre, la cui muratura è realizzata in pietre calcaree e presenta una fattura differente a seconda del periodo in cui fu edificata. In particolar modo nella sezione più è antica l’accostamento del pietrame appare più irregolare, come nel caso della torre e della facciata meridionali. Sin dall’esterno, in più, è intuibile la suddivisione degli atri interni, poiché ampi finestroni si aprono in sale vaste, mentre anguste monofore sono costruite in stanze di dimensioni ridotte.