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I più antichi riferimenti storici del Comune riguardano la contrada Rifoggio (rifugio), sita a 6-7 Km a nord-est di Albano. Qui prima del dell'anno 1000 esisteva il monastero della Thèotokos del Rifugio fondato da monaci Basiliani di rito greco che, perseguitati dagli imperatori orientali, sbarcarono in massa fin dal sec. VIII, sulle coste dell'Italia meridionale, per ricostruirsi una vita di preghiera, di studio, di lavoro. Inoltre alla chiesa fu riconosciuta la proprietà del Korion, non a caso il monaco Jonas aveva dissodato nei pressi del monastero delle terre, donandole ai Basiliani che continuarono con i dissodamenti, ospitarono stranieri e indigenti dei luoghi limitrofi, trasformando così il monastero in una potenza religiosa ed economica, fino a costruire una comunità. Il monastero non esiste più, al suo posto sorse in paese una cappella dedicata a Santa Maria del Rifugio nel 1794. Oggi il fabbricato ristrutturato è adibito a uso di civile abitazione. Sull'architrave del portale infatti, è incisa a caratteri cubitali la frase ERIT GLORIA DOMUS ISTIUS MAIOR QUAM A PRINCIPIIS (la gloria di questa casa sarà più grande di quella che aveva prima). E' con i Ruggiero che Albano acquistò il titolo di ducato tra il 1687-88. Il primo duca fu Domenico la cui presenza è testimoniata da due lapidi affisse sulle pareti d'ingresso della sacrestia della Chiesa Madre. Il secondo fu Geronimo, famoso per finezza di costumi e la giustizia. Morì il 23 novembre 1724 a soli 33 anni. Il terzo duca fu Antonio Gaetano Ruggiero, fratello di Geronimo, nato in Albano il 2 giugno 1691, morto il 14 febbraio 1755 a 62 anni. In vita fu ornamento della patria, colonna della casa, delizia dei cittadini. A lui successe nel 1755 il figlio cadetto Vincenzo, avendo rinunciato alla carica di duca di Albano il primogenito Domenico, marchese dei Monti. L'ultimo duca fu probabilmente Antonio Ruggiero, nipote di Antonio Gaetano, diverso nell'indole dai suoi predecessori, gravava di tasse i cittadini di Albano, suscitando il malcontento.