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Regina dei monti Lepini, Carpineto affonda le sue radici storiche nella presenza dell'uomo neolitico, nelle successive ondate dei Volsci e dei Romani: tracce vistose si possono vedere in tutto il territorio montano. Durante le invasioni barbariche si formò progressivamente il nucleo abitato sul crinale del monte La Foresta, prendendo il nome di "Karpineta" dai boschi circostanti di carpino. Posto sotto la signoria dei canonici di S.Giovanni in Laterano (Roma) fin dal secolo XII, passò sotto i De Ceccano, la cui vasta signoria si estendeva da Ceccano al mar Tirreno. Nel 1299 papa Bonofacio VIII ricomprò Carpineto affidandolo al nipote Pietro Caetani, ma alla sua morte il feudo ritornò ai De Ceccano e quindi, per eredità, ai Conti di Segni-Valmontone (sec.XIV). Durante questo periodo il territorio venne interessato dalla presenza di fondazioni religiose Cistercense in Valvisciolo ed Antoniana in S.Agostino. Alla morte del card. Francesco Conti (1521), l'eredità fu contesa tra Colonna e Orsini e sottoposta a sequestro dal pontefice Sisto V: in questo travagliato periodo si dette gli Statuti comunitari (1556) e conobbe un suo "rinascimento" artistico. Durante il periodo napoleonico Carpineto conobbe il fenomeno del brigantaggio, come anche negli anni che precedettero l'unità d'Italia. La nascita di papa Leone XIII (Gioacchino Vincenzo Pecci) nell'anno 1810 e la sua ascesa al soglio pontificio (1878-1903), faranno conoscere a tutto il mondo questa cittadina ancora immersa nella agricoltura e pastorizia. Opere sociali e religiose da lui volute daranno un'impronta nuova a questa terra Lepina, che oggi vuole rivestire un nuovo ruolo di centro turistico attraverso la conoscenza dei suoi beni ambientali, colturali ed artistici.