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Zagarolo è un comune di 15.000 abitanti della provincia di Roma. La città di Zagarolo, posta a 36 km da Roma, si estende su un banco tufaceo, fiancheggiato da due valli, lungo circa 2 Km. Un'arcaica tradizione vuole che Zagarolo tragga le sue origini dalla città preromana di Gabii, un'antica colonia latina degli Albani, situata tra Roma e Preneste. Secondo le ipotesi dei maggiori storici, la collina dove sorge Zagarolo era il luogo dove vivevano e lavoravano i Sagarii. I molti insediamenti di epoca romana presenti nel territorio, fanno pensare che la zona fosse tenuta in particolare considerazione, malgrado non ci siano documenti o altre fonti a provarlo. Le prime notizie certe risalgono al 970, quando il Papa Giovanni XIII donò questi territori a sua sorella Stefania dei conti di Tuscolo. A questa famiglia succedettero i Colonna. In seguito alle lotte di potere intraprese tra le grandi famiglie nel 1627 Zagarolo fu espugnata dalle truppe del papa e distrutta insieme alla vicina Palestrina. Nel 1400 i Colonna si sottomisero alla volontà del Papa e la pace durò fino al 1435 quando Zagarolo divenne il quartier generale di Lorenzo Colonna nella guerra contro il papato, con la nuova distruzione del centro dal Cardinal Vitelleschi nel 1439. Nella metà del 1500 la città, risorta ad opera dei Colonna, venne riconosciuta feudo di Vittoria Colonna che insieme al marito diede al territorio uno statuto. Nel secolo XVII inizia per il ducato di Zagarolo una fase di decadenza causata dalle enormi spese sostenute da Marzio Colonna per ampliare ed abbellire il paese. Oberato dai debiti Pierfrancesco Colonna, nel 1622, fu costretto a vendere il ducato di Zagarolo e lo cedette al Cardinale Ludovico Ludovisi che morì pochi anni dopo l'acquisto, lasciando erede il fratello Nicolò. Ai Ludovisi va dato il merito di aver commissionato nel 1635 ad Andrea Carone, loro vassallo, un censimento storico-economico del Ducato di Zagarolo (copia del manoscirtto è in possesso dell'Associazione "Amici di Zagarolo"). Il possesso del Ducato da parte dei Ludovisi fu relativamente breve: dopo la morte del cardinale gli eredi non ebbero molto interesse a tenerlo tanto che il 26 giugno 1670 fu venduto a Giovanni Battista Rospigliosi. I Rospigliosi si occuparono principalmente della ricostruzione del palazzo (ricostruzione dell'arco trionfale) e della costruzione della chiesa di San Pietro. Durante il possesso del feudo da parte dei Ropsigliosi il Palazzo fu sede di diversi avvenimenti e ospitò tra le sue mura personaggi illustri fra i quali re Carlo VIII di Borbone. La famiglia Rospigliosi perse il potere feudale agli inizi del secolo XIX ma rimase proprietaria del Palazzo il quale venne successivamente ereditato dalla principessa Pallavicini che lo vendette al Comune nel 1979.