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Pomezia è un comune di 48.385 abitanti della provincia di Roma. Il nome Pomezia deriverebbe dal toponimo di un'antica città Volsca e Latina, Suessa Pometia, città misteriosa la cui posizione non è mai stata individuata dagli studiosi, e certamente non era quella dell'attuale Pomezia. Tuttavia nei documenti dell'ONC relativi alla costruzione di Pomezia non c'è riferimento all'antica città, piuttosto alla vocazione agricola del territorio, per cui da alcuni è stata formulata l'ipotesi che il toponimo Pomezia deve essere inteso come "città dei pomi" (frutti) e riconnesso all'immagine della dea romana Pomona, presente anche nello stemma del comune: quest'ultima ipotesi viene generalmente ampiamente contestata, mancando di alcun dimostrato fondamento, ed essendo invece ampiamente diffusa e testimoniata, tanto oralmente che giornalisticamente, la volontà dello stato fascista di dare alla città un nome "antico" dal forte valore simbolico che, ricollegandosi al passato latino, testimoniasse la "rinascita della civiltà" nell'agro bonificato. I colori dello stemma, rosso e blu, riprendono il colore della terra su cui sorge (soprattutto tufo) e il colore del mare su cui si affaccia. Il comune di Pomezia è inserito nell'Agro Romano e si estende a sud di Roma, con ai lati la veduta dei Castelli romani e del Mar Tirreno, confinando per un largo tratto con la magnifica tenuta presidenziale di Castel Porziano. Sono rimaste poche vestigia del vecchio territorio di Pomezia originariamente composto da vaste zone boschive (sugheri, olmi e querce), dune con vegetazione mediterranea (ginestre, pungi-topo, rovi di more e fitta vegetazione di erbe) e zone paludose; tra quanto rimasto si segnalano la zona costiera delle dune tra Torvaianica e Villaggio Tognazzi e il bosco della sughereta vicino a Pomezia. Le cause di questo cambiamento sono riconducibili essenzialmente all'opera di bonifica d'epoca fascista (per ciò che attiene alle zone paludose ed agricole), e una forte industrializzazione del territorio prolungatasi fino agli anni ’90 grazie ai fondi per la Cassa del Mezzogiorno, nonché alla speculazione edilizia che ha devastato uno dei più bei litorali della provincia romana. Il clima di Pomezia è compreso nella regione climatica "Tirrenica meridionale", che risente fortemente dall'influenza del Mar Tirreno, la cui distanza massima dall'estremo confine del Comune è di circa sette chilometri. Il clima è caratterizzato da estati molto calde rinfrescate da venti termici provenienti dal mare, da forti piogge autunnali e primaverili e dalla presenza di correnti umide soprattutto durante l'inverno. Pomezia nasce a seguito della bonifica della palude pontina, voluta dal governo fascista di Benito Mussolini con la legge di bonifica integrale del 1928, come allo stesso modo nascono le città di Littoria (in seguito ribattezzata Latina), Sabaudia, Pontinia ed Aprilia e svariati altri centri rurali minori comunemente appellati "borghi". Il primo nome della città era Ausonia, ma prima dell'inzio dei lavori fu mutato in Pomezia. Il piano urbanistico si deve agli architetti Petrucci, Tufaroli, Paolini e Silenzi, vincitori - non senza difficoltà - del concorso bandito dall'ONC il 1 ottobre 1937. La prima pietra della nuova città fu posta da Mussolini il 25 aprile 1938, e la città venne inaugurata il 29 ottobre 1939. Pomezia inizialmente fu popolata a seguito dell'immigrazione di povere famiglie contadine ma nel dopoguerra Pomezia ha cambiato la sua storia diventando un'importante centro industriale del Lazio, in virtù della sua vicinanza con Roma e dell'inclusione del suo territorio tra le zone benificiarie delle politiche di sviluppo economico dell'ente Cassa per il Mezzogiorno. Negli anni '80 la zona di Pomezia è stata interessata da un drammatico processo di deindustrializzazione, che ha portato alla chiusura di numerose piccole e medie imprese, e di alcune grandi. Anche le grandi imprese presenti sul territorio hanno gradualmente ridimensionato la propria presenza. L'apertura di numerosi centri commerciali ha fatto sì che la popolazione passasse dal settore industriale al terziario. La costruzione di abitazioni, intensificatasi nella seconda metà degli anni '90, ha fatto sì che la città si caratterizzasse sempre più come centro satellite di Roma.